mercoledì 14 ottobre 2009

Foto


Mi è stato detto che un tempo nel blog mettevo più foto. Colta da un momento di vanità ho deciso di pubblicare una mia foto mentre svolgo l'attività che più mi piace: fare domande.

Un lungo post febbricitante e sconclusionato

Primi freddi, prima febbre, un’equazione inevitabile. Ovviamente accompagnata da mal di gola, mal di orecchie, e prodromi di un raffreddore, che si manifesta con una continua e fastidiosa goccia al naso. Spero solo che non sia l’influenza maialina.

Comunque nonostante la febbre, sto cercando di lavorare e provo a trovare un filo logico nella situazione frenetica di questi giorni. Mi sto applicando a gestire e coordinare delle interviste, che hanno come protagonisti diversi interlocutori, ma che sono tutte inerenti allo stesso argomento. Insomma è come se dovessi chiedere ai tifosi delle varie squadre di calcio di parlarmi di calcio e della loro squadra.

Il primo contatto avviene attraverso uffici stampa e portavoci, quindi preparo l’intervista, la spedisco e vengo ricontatta da uffici stampa e portavoci, che di solito mi chiedono di eliminare questa o quella domanda, e di aggiungere un qualcosa, il più delle volte si tratta di dare ampia visibilità a iniziative risibili che però dovrebbero dare prova di quanto sia bravo l’intervistato.

In genere mi scoccio un po’ a fare questo tipo di lavoro, preferisco preparare l’intervista e non avere contatti con tutta la corte dei porta qualcosa, però oggi mi sto divertendo. Sarà per colpa della febbre alta sto facendo una confusione tra nomi, interlocutori e relative interviste, e così il più delle volte le interviste hanno un che di paradossale. Tanto paradossale che mi sono accorta che è sufficiente preparare un’intervista per un interlocutore e mettere per iscritto l’esatto opposto per il suo avversario; convincere una persona a parlare dicendogli che il suo diretto oppositore ha già registrato l’intervista.

Arrivando al punto di questo sconclusionato e febbricitante post, trovo sia veramente ridicola la voglia di apparire che pervade quest’epoca storica, soprattutto quando l’apparire è associato al nulla (cioè ti intervisto solo perché hai una qualche carica istituzionale, che però non meriteresti), o allo screditare qualcuno.

lunedì 12 ottobre 2009

Allarmi

Si è sparsa la voce che tra qualche ora il paese sarà colpito da un'improvvisa, inaspettata quanto insolita ondata di freddo.

Dal solito fronte balcanico, se fosse dal fronte africano questo sì sarebbe veramente insolito, si sta spingendo aria fredda che porterà un abbassamento delle temperature di oltre 10 gradi.

La prima a informarmi è stata mia mamma, che tutte i giorni fa scattare la radio-sveglia alle 6,30, e di primissima mattina mentre io cerco di rubare ancora qualche mezz'ora al sonno, lei conosce già tutte le notizie. E così all'allarme freddo, si è buttata, come dice lei, fuori dal letto, per mettere al riparo tutte le piante.

Dopo pranzo, l'allarme del prossimo e improvviso freddo si è diffuso in redazione a seguito alle profonde e accurate ricerche del commerciale (ufficio commerciale, ma siccome è uno solo mi fa ridere definirlo ufficio e resta direttamente l'aggettivo che sostantivizza), che ha tenuto a specificare che saranno giornate soleggiate ma freddissime.

Insomma da domani mattina sarà bene preparare calzettoni, sciarpe e berretti di lana.

domenica 11 ottobre 2009

Assenza (in)giustificata

Porto subito la giustificazione firmata:
Sono stata assente per motivi personali
cioè non ho avuto molto tempo a mia disposizione per scrivere,
perchè ho dovuto scrivere a cottimo
e il movimento ritmico sui tasti e il loro rumore
mi ha fatto venire il mal di mare, la nausea.

Però ho osservato, raccolto e immagazzinato
pensieri e idee che potranno essere utili durante il freddo.

Intanto ieri ho scoperto che un mio amico, non proprio amico-amico del genere che gli si racconta tutto e si cerca per parlare quando si ha bisogno di chiarirsi, comunque un amico si è lasciato con la fidanzata. Quello che è venuto dopo la notizia della separazione, un a sorta di spiegazione, è stata quasi divertente: "ha conosciuto uno che si chiama Dante, come posso competere con uno che si chiama Dante quando lei si chiama Beatrice".

Insomma a volte è meglio cambiare rotta, soprattutto quando nella vita ci si imbatte in Danti e Baetrici.

martedì 29 settembre 2009

I cattivi sono finiti in trappola

Questa sera Roma potrà fare sonni tranquilli, perchè dopo una caccia di almeno due giorni che ha coinvolto non so quante guardie forestali è stato catturato il serpente a sonagli che era stato avvistato nella pineta di Ostia e che aveva reso la città più insicura.

Piece of my heart

Di solito non mi capita di copiare poesie o canzone sul mio blog. In questi giorni, però, mi è capitato di ascoltare spesse volte una canzone di Janis Joplin che prima mi ha dato la carica per affrontare alcune situazioni, a partire dai 30 minuti di jogging, che una mattina mi sono svegliata e ho fatto così d’impulso. Poi però per così dire mi è entrata in testa creandomi un po’ di dipendenza. Forse potrei quindi evitare questa dipendenza musicale vedendo scritto il testo, pieno di parole come yeah, baby, come on, oh yes, feel good.

Oh, come on, come on, come on, come on!

Didn't I make you feel like you were the only man -yeah!
Didn't I give you nearly everything that a woman possibly can ?
Honey, you know I did!
And each time I tell myself that I, well I think I've had enough,
But I'm gonna show you, baby, that a woman can be tough.

I want you to come on, come on, come on, come on and take it,
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby!
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart now, darling, yeah, yeah, yeah.
Oh, oh, have a!
Have another little piece of my heart now, baby,
You know you got it if it makes you feel good,
Oh, yes indeed.

You're out on the streets looking good,
And baby deep down in your heart I guess you know that it ain't right,
Never, never, never, never, never, never hear me when I cry at night,
Babe, I cry all the time!
And each time I tell myself that I, well I can't stand the pain,
But when you hold me in your arms, I'll sing it once again.

I'll say come on, come on, come on, come on and take it!
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby.
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart now, darling, yeah,
Oh, oh, have a!
Have another little piece of my heart now, baby,
You know you got it, child, if it makes you feel good.

I need you to come on, come on, come on, come on and take it,
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby!
oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart, now darling, yeah, c'mon now.
oh, oh, have a
Have another little piece of my heart now, baby.
You know you got it -whoahhhhh!!

Take it!
Take it! Take another little piece of my heart now, baby,
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart, now darling, yeah, yeah, yeah, yeah,
Oh, oh, have a another little piece of my heart now, baby, hey,
You know you got it, child, if it makes you feel good.

giovedì 24 settembre 2009

Sogni d’oro

É sempre interessante sfogliare - si fa per dire perché con internet ci si limita a lavorare di mouse e di tasti – i giornali e le riviste americane, così prodighi di buoni consigli informazioni di pubblica utilità. Questa mattina (imperdonabilmente mi sono copiata l’articolo senza però registrare la testata) comunque, questa mattina, da qualche parte in America qualcuno potrà leggere quali cibi mangiare la sera per favorire un buon sonno. Tolto il vecchio rimedio del bicchiere di latte caldo, che personalmente non riesco a digerire neppure di mattina, l’articolo propone gli otto migliori cibi che hanno il “best shut-eye remedy”, cioè che producono rilassamento chimico, calmano i nervi e rallentano l’attività del cervello.

Al primo posto, niente meno che i popcorn, quelli senza grassi aggiunti ovviamente, perché il burro o sedicente tale rallenterebbe la digestione, comunque mezz’ora prima di dormire un pacchetto di pop corn produce tanta serotonina da stendere uno schizofrenico. Come seconda opzione è consigliato uno zuppone di farina d’avena guarnito con fette di banane, una bomba di melatonina. Se proprio la farina d’avena non rientra tra gli ingredienti che si comprano con una certa frequenza, si può rimediare con la proposta classificata al terzo gradino del podio, una tazza di yogurt bianco con due cucchiai di noci e nocciole, in grado di arricchire il sangue di lisina e arginina, “ine” che aiuterebbero a combattere lo stress.

Il quarto cibo induci-sonno è il sesamo, e una manciata di sesamo la sera si trasforma in triptofano, da quel che mi pare di capire una sorta di roipnol potentissimo. Le proposte inserite dal quinto posto all’ottavo posto mi lasciano un tantino scettica, però non vorrei sembrare la solita cinica criticona. Quinto posto: una manciata di pretzels low fat, che a queste longitudini non sono uno degli snack più facilmente reperibili sul mercato, anche perché ne hanno fatto incetta le compagnie aeree, che li propongono nella scelta del dolce o salato, accompagnato al bicchiere di cocacola. Sesto posto: un bicchiere di vino; che dire? Abbassa la pressione. In mancanza del vino si può ovviare con un bicchiere di succo di ciliegia senza zucchero (settimo posto), bibita che tutti hanno nel frigorifero o nella dispensa per chi la preferisce a temperatura ambiente. Infine, e qui viene la chicca, il fiore all’occhiello della ricerca, alla faccia di quelli che dicono che la peperonata “torna sù”, i ricercatori dell’università dell’Alabama (forse lo stato americano produttore di peperoni) consigliano di mangiare peperoni rossi per ridurre il cortisolo, ormone che genera lo stress, e fare sogni d’oro.