Sprofondata su un vecchio divano, con una televisione accesa in sottofondo, per coprire il silenzio, ripenso all'anno che sta per finire. Anno bisesto, anno funesto. E' da un pò che mi gira in mente questa filastrocca. E il 2008 non è certamente passato senza lasciare segni. Abbiamo avuto paura di diventare poveri, sull'orlo di un baratro senza lavoro e senza soldi; ci siamo, chi più chi meno, sentiti coinvolti in un cambiamento epocale con le elezioni americane; abbiamo lasciato la macchina parcheggiata più spesso del solito quando il prezzo della benzina correva senza limiti; abbiamo parlato per giorni dell'isola dei famosi, chi l'ha vista, chi non l'ha vista per principio, chi l'ha vista ma non lo dice, però tutti ne abbiamo parlato come fosse stato un evento. Quante cose, e sicuramente i giornali in questi giorni faranno a gara per pubblicare foto e articoli che compongono un bignami di quello che è stato.
In un anno che per me è stato più no che sì, che per ogni passo in avanti ne ho fatto uno e mezzo in dietro, sprofondando anche tra i binari della metropolitana, provo a pensare quali errori non ripetere e mi tornano in mente le parole di una persona saggia che una volta mi disse. "smettila di piangere, lavati il muso e usciamo".
mercoledì 31 dicembre 2008
lunedì 29 dicembre 2008
A volte ritornano
Quante volte si rinasce nel corso della vita? quante volte ci si risveglia con un buon proposito da provare a realizzare? e di contro, quante volte si è lasciato che le cose andassero avanti senza fare resistenza alla corrente contraria?
In questi giorni ho pensato più volte cosa fare di queste pagine; farle rinascere, lasciare che si chiudessero definitivamente? Qual è il significato di un blog? esercizi di stile? valvola di sfogo? raccontare pubblicamente lo sturm und drang quotidiano?
Dubbi, domande, perplessità.
Poi ho pesato che a volte poter ancora dire "qui tutto bene" avesse un senso. Ci saranno cambiamenti di rotta, forse, o forse no, però ho deciso di continuare a lasciare parole e pensieri nello spazio senza spazio del mio blog.
In questi giorni ho pensato più volte cosa fare di queste pagine; farle rinascere, lasciare che si chiudessero definitivamente? Qual è il significato di un blog? esercizi di stile? valvola di sfogo? raccontare pubblicamente lo sturm und drang quotidiano?
Dubbi, domande, perplessità.
Poi ho pesato che a volte poter ancora dire "qui tutto bene" avesse un senso. Ci saranno cambiamenti di rotta, forse, o forse no, però ho deciso di continuare a lasciare parole e pensieri nello spazio senza spazio del mio blog.
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