lunedì 30 marzo 2009

Sizdah be Dar – scampare al tredici

L’Iran non è solo Ahmadinejad. Tra qualche giorno sarà Sizdah de Dar tredici giorni dopo Nowruz (il capodanno iraniano). Nella mitologia iraniana si suppone che la vita dell’universo duri solo 12 mila anni e che all’arrivo dell’anno 13 mila, l’intero universo vedrebbe la sua ultima giornata. Seguendo i dodici millenni della storia dell’universo, gli iraniani divisero l’anno in 12 mesi e attribuirono una rilevante importanza ai primi 12 giorni dell’anno. Quello che accadeva in quei giorni avrebbe potuto determinare il destino di ogni persona nell’anno appena iniziato. Così come l’universo avrebbe visto il suo ultimo giorno all’arrivo dell’anno 13 mila, anche la vita delle persone poteva essere sconvolta dal tredicesimo giorno dell’anno. Per scampare alla sfortuna e all’anima maligna di questo giorno, gli antichi persiani quindi si rifugiavano nel cuore della natura e non rientravano in casa prima del tramonto.
Per gli zoroastriani, invece, il 13 di Farvardin appartiene al dio della pioggia impegnato da sempre in un conflitto con il demone della siccità. Nel giorno 13 la loro lotta arrivava al culmine e se il dio della pioggia avesse vinto, ci sarebbe stata pioggia, vivacità e allegria per il resto dell’anno. La gente quindi andava nella campagna a pregare, festeggiare e ballare per incoraggiare il buon dio della pioggia. Tutte queste credenze hanno in qualche modo influenzato il modo in cui gli iraniani celebrano questa festa legata agli avi, alle credenze magiche-religiose, ed alla natura.
Per chi volesse quindi scampare al tredici, il giorno per rimanere all’aria aperta sino a sera è il 3 aprile.

si dice il peccato ma non il peccatore

Sono passati diversi giorni da quando mi è stata raccontata una divertente storiellina; come il vino l’ho lasciata decantare per fargli prendere aria, per smorzare i toni, per evitare che l’informatore – non si sa come, non si sa perché – ne venga a conoscenza, e un po’ perché non ho avuto tempo di scriverla. (Un breve inciso sugli informatori: raccontano sempre gustosi retroscena con la raccomandazione di non farne parola, in cuor loro, però, non vedono l’ora che qualcuno ne parli). Insomma, il capo segreteria di un ministro, chiama il Coni per avere i biglietti gratis per una partita di campionato allo stadio olimpico. Dal Coni rispondono che il ministro già da diverso tempo gode del privilegio di ricevere gratuitamente 2 biglietti a settimana, per assistere alle partite. Il capo segreteria risponde che è impossibile perché lui, e tantomeno altri, hanno firmato la richiesta, chiede quindi che gli venga girato il documento con il quale si è dato atto alla richiesta. Non conosco i tempi e le modalità, comunque il Coni fa avere al capo segreteria la lettera, e scopre che la carta intestata è proprio la sua, il timbro, anche se sembra copiato e incollato è il suo, la firma però no. La firma non corrisponde. È di un altro, anzi di un’ altra. I potenti mezzi investigativi messi a disposizione dei nostri ministri, e l’incapacità del falsificatore, nel giro di poche ore rivelano chi sia il ministro che, con una truffa, da inizio campionato porta amici, parenti e vicini di casa allo stadio in tribuna.

Il ministro, quello che aveva fatto richiesta di potersene andare a guardare roma-juventus con un amico, viene informato di tutta la vicenda, e sua sponte decide di alzare il telefono per fare una chiacchierata con il collega (anche se di correnti diverse, giusto ieri, sono diventati tutti compagni d’avventura nel partitone delle libertà). Questa più o meno la telefonata:
Ciao caro, come stai?
Bene e tu?
Io bene, ma non posso andare allo stadio
Cosa è successo?
Come cosa è successo? Qualche stronzo ha preso i “miei biglietti”
No, non mi dire …
pausa
… Ah, sì è vero, mi sono dimenticato di dirtelo, … è che gli amici dei miei figli … sono ragazzi, tra l’altro sapevo che tu non sei un tifoso …
Va be’, lasciamo stare, dopo ti mando una persona e gli dai i miei due biglietti per la partita
Sì, sì, non ti preoccupare, quando vuoi, io intanto ne ho 8
Ciao
Ciao

La cosa potrebbe sembrare di per sé irrilevante, infondo chissenefrega, è una partita di calcio, è un diritto dei ministri avere due biglietti gratis per lo stadio – certo questo è riuscito a prendersene otto. Mi sono chiesta però se i nostri ministri si comportano in questo modo per delle cose, se vogliamo anche marginali, poco importanti, come si comporteranno in altre situazioni?

giovedì 26 marzo 2009

dubbi di donna

secondo un sondaggio americano i dubbi delle donne sarebbero: Intelligenti o magre? Ricche o brutte?sempre secondo lo stesso studio, il 75 per cento delle intervistate sarebbe disposta a radersi la testa per salvare uno sconosciuto (forse l'ultima tinta non era di loro gradimento) ed un 1 su 4 vorrebbe la propria miglior amica grassa per sempre, se ciò significasse poter essere magra.

"Le donne oggi sono una complessa combinazione di altruismo e materialismo, vanità e insicurezza, lealtà e egocentrismo. Questo sondaggio evidenzia la dicotomia in tutte noi", ha spiegato la dottoressa Jenn Berman, la psicoterapeuta che ha seguito il sondaggio.

Sarà anche così, non mi sembra però che da questo sondaggio, emergano tutte queste combinazioni e profondità.

mercoledì 25 marzo 2009

scorrendo le cronache locali …

il passaggio migliore: “Ieri c’erano in programmazione tre film che non si sognano di conquistare l’Oscar ma per gli appassionati del genere, e per qualche anziano che non rinuncia alle emozioni forti, probabilmente rappresentano l’alternativa migliore alla noia di un pomeriggio qualsiasi di fine marzo….”

martedì 24 marzo 2009

Hpv

In un paese dove i consultori si frequentano in punta di piedi, quasi fossero un postribolo, un luogo di perdizione, e la parola prevenzione funziona solamente per le carie ai denti, secondo i dati forniti da donneinrete.net risulta che 5 virgola qualcosa bambine su 10 aventi diritto alla vaccinazione gratuita Hpv sono state sottoposte al trattamento preventivo. Da quasi due anni, le regioni hanno avviato campagne per prevenire il virus Hpv, che causa il tumore al collo dell’utero, ma i genitori italiani hanno deciso di vaccinare solo il 57 per cento, delle poco più 185 mila dodicenni. Le percentuali variano da un 45 per cento di Abruzzo, Campania e Lombardia, a un 85 per cento della Valle d’Aosta (ma esistono anche regioni che hanno preferito nicchiare all’indagine: Calabria, Marche, Bolzano, Puglia, Sardegna e Umbria) contro un obiettivo che dovrebbe essere almeno del 90 per cento di bambine vaccinate. Ricordo brevemente che il papilloma virus, è l’agente virale responsabile di un tumore che causa ogni anno oltre 1500 morti. Prima di considerare poco opportuno che le proprie giovani figlie oltrepassino la soglia di un consultorio, dove potrebbero scoprire informazioni utili sulla prevenzioni delle malattie sessualmente trasmissibili, Hiv compreso, o come evitare gravidanze indesiderate, sarebbe bene ricordarsi di 1500 donne che ogni anno non ci sono più.

lunedì 23 marzo 2009

questa è troppo bella


come dice il proverbio "omo de panza, omo de sostanza"

Ho visto un gabbiano sbadigliare

mentre passeggiavo sulle sponde del Tevere ho visto un gabbiano che appollaiato sbadigliava placidamente al mio passaggio, minimamente intimorito da questa invasione di campo… e mi è venuto in mente di un lavoro che ho promesso a una persona ma che è rimasto un po’ impantanato nella mia pigrizia. Faccio fatica ad andare avanti soprattutto da quando mi sono imbattuta in un “nessuno l’amerà più come l’ho amata io”. Non si tratta, in questo caso, di un lavoro di editing, seppur banale potrebbe anche essere che nessuno l’ami più in quel modo. Quello che non mi convince è la mancanza di dubbi, nessuna esitazione, nessuna incertezza. Non si lascia spazio a un: nessuno l’amerà più in quel modo, perché… non era quello il modo in cui voleva essere amata. Non so. Forse dovrei dire all’autore di cambiare argomento.

venerdì 20 marzo 2009

20 marzo ore 12.44

Ci siamo quasi, tra qualche minuto (una mia amica ha detto di aver controllato l’effemeridi), in anticipo sulla data canonica, inizierà la primavera. La notizia infonde un naturale benessere, un velato ottimismo e una sana voglia di luce. Per celebrare questa data ho pensato di proporre un articolo (che ho preparato per un altro contesto ma che non sarà utilizzato prima di venerdì prossimo). E’ stata scoperta in Calabria, sui fondali rocciosi di Scilla, la più grande foresta al mondo di corallo nero. Circa trentamila colonie di coralli, gorgonie, alcionarie, pennatulacei e pesci rari sono state rilevate ad una profondità tra i 50 e i 100 metri. Nel golfo di Lamezia, un centinaio di chilometri più a nord della città sullo stretto, sono state invece avvistate, per la prima volta nel loro ambiente naturale, 5 colonie del rarissimo corallo nero Antìpathes dichòtoma. In tutto il pianeta sono stati finora trovati e studiati solo cinque esemplari di questa specie: l’ultimo, raccolto nel 1946 nel golfo di Napoli, era stato donato al museo dell’università americana di Harvard, e fino ad oggi non era disponibile alcuna immagine dal vivo di questa specie. C’è chi dice che nei fondali del mare calabrese sia possibile trovare anche nuove specie di invertebrati marini.
Basta poco e sembra subito estate…

mercoledì 18 marzo 2009

ipse dixit


I preservativi non sono la soluzione per combattere l'aids in Africa (Africa sub-sahariana: 35 per cento dei casi di contagio e il 38 per cento dei decessi)

senso del dovere

sarebbe bastato un semplice non ho parole.
Però, alla maggior parte delle persone il lavoro che fa piace tantissimo, è felicissima di svegliarsi presto tutte le mattine, prendere mezzi affollati o rimanere imbottigliati nel traffico, sottostare a quotidiane angherie, e ricevere a fine mese stipendi da 1000 -1200 euro al mese.

venerdì 13 marzo 2009

le regole per il successo



per un attimo ho creduto anch’io di poter dire di conoscere un attore famoso. O meglio, per evitare quell’atteggiamento provinciale del siamo vicini di ombrellone o del vista da vicino ha i brufoli, la cellulite, i capelli finti, e le rughe, avrei potuto usare un atteggiamento più snob lasciando cadere nella conversazione un fa parte del personaggio, giusto qualche sera fa, mi ha segnalato uno dei suoi testi preferiti: La critique de la raison diététique di Onfray.

Comunque dicevo, Tigro, il gatto di Chiari, forse diventerà famoso; e dopo i suoi preziosi consigli circa la critica della ragione dietetica, tutti, presto o tardi, potrebbero vederlo in televisione, ma anche, al cinema, e, perché no, a teatro. “Il giorno dopo, la mia amica e vicina … (che naturalmente s'era incatramata al balcone a seguire tutte le scene) mi ha raccontato che, dopo tanto penare, arriva il fatidico Ciak si gira. E chi ti appare? Tigrino, che con la sua solita arietta curiosa, sbuca da dietro l'angolo e si mette a fare le fusa fra le gambe di attori e regista”. Forse in fase di montaggio l’interpretazione di Tigro verrà tagliata, la mail infatti prosegue con i commenti della troupe. Purtroppo è risaputo i registi e i montatori non sono più quelli di una volta… e le regole per il successo sono cambiate.

(In attesa della foto autografata, una che neanche lontanamente dà risalto al carisma, all’eleganza e al portamento di Tigro).

sorprese (ossia come concludere una giornata impegnativa )

Il motorino ieri sera è morto in mezzo a via aurelia. Ho provato e riprovato a metterlo in moto ma niente sembra aver esalato l’ultimo respiro (eventuali rassicurazione: il serbatoio è quasi pieno , l’olio è stato rabboccato, era stato portato dal meccanico non più di due settimane fa). Facendo una fatica sovraumana, la strada è in salita, lo spingo sino sotto casa, e decido di cambiare mezzo: userò la macchina, che sta ferma da quasi un mese. Inizia così la ricerca delle chiavi “dove le ho messe l’ultima volta?”, dei documenti “quale borsa avevo l’ultima volta” e della macchina “dove l’ho lasciata l’ultima volta?”. Mentre in lontananza riconosco la sagoma, avvicinandomi vedo che è piena di volanti pubblicitari: agenzie immobiliari, nuove lavanderie, sconti dal parrucchiere, sconti dal negozio taglie forti, pizzerie e kebab, prestiti e finanziamenti, biglietto scritto a mano. Biglietto scritto a mano? E che cosa vogliono?

MERCEDES CLASSE B – DS210CV- ORE 15,20, URTAVA IN RETRO LA SUA MACCHINA PROVOCANDO DANNI AL PARAFANGO ANT. DX. (che educato mi dà del lei)
FIRMA: ANONIMO
Ora mi chiedo:
1) Questo anonimo se era così preso dal senso civico perché non mi ha lasciato un recapito telefonico? avremo potuto camuffare la voce e rendere irriconoscibile il viso come si fa in televisione se avesse avuto timori di ritorsioni o ricatti.
2) Perché un anonimo perde del tempo a scrivere un biglietto senza alcun valore dal punto di vista legale? Non poteva farsi i caz…. suoi?


E comunque, chiunque sia il guidatore della MERCEDES CLASSE B targato DS 210 CV è proprio uno STRONZO.

giovedì 12 marzo 2009

sulla punta della tastiera

A proposito della classifica dei pericoli per i motorinisti, mi sono dimenticata di scrivere degli autobus che procedono in convoglio, stile trincea d’asfalto, lungo le strade cittadine (morfologicamente molto differenti dalle highway americane); e degli autobus granturismo che procedono ondeggiando, barcollando e incerti, praticamente delle montagne caracollanti.

mercoledì 11 marzo 2009

due ruote

Dopo aver rischiato per l’ennesima volta la vita sul motorino, questa mattina ho stillato mentalmente una classifica delle categorie più pericolose per chi usa le due ruote.
Gli autobus e i relativi autisti: che si muovono non tenendo conto del loro ingombro, ma come leggere libellule si spostano con leggiadria da una corsia all’altra incuranti degli altri.
I tassisti e le loro macchine: personalmente non nutro molta simpatia nei confronti della categoria, sono sempre arrabbiati e hanno un modo di guidare che rispecchia la loro rabbia e arroganza.
Le tipe cellulare-rossetto-sigaretta-occhialonidasole al volante: la strada e tutto il suo corollario è semplicemente marginale alla telefonata, alla sigaretta da accendere, al contorno labbra.
I pedoni che si buttano in mezzo alla strada: non gli aspiranti suicidi, ma tutti quelli che per vari motivi attraversano la strada di corsa in mezzo al traffico, sbucando da angoli bui, da tombini o da dietro gli alberi; consapevoli della loro pericolosità mostrano un sorrisi di circostanza a tutti quelli che vengono coinvolti nel loro sprint.
I guidatori distratti: distratti dall’età, semplicemente distratti, distratti momentaneamente, comunque pericolosi: mettono la freccia destra ma girano a sinistra, girano senza mettere la freccia, guidano guardando il panorama, non vedono i semafori, non vedono.

martedì 10 marzo 2009

nessun dorma

Niente sonnellini, in particolari quelli postprandiali, e più ottimismo.
Questa le nuove ricette per una vita più lunga e sana. L'abitudine, infatti, di concedersi un pisolino dopo pranzo fa aumentare il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2; mentre gli ottimisti corrono rischi minori di ammalarsi di cancro, di cuore così come di morire precocemente. Nel primo caso, si tratta di uno studio condotto su oltre 16 mila persone dall'Università di Birmingham e dal Guangzhou Hospital in Cina, e rivela nelle persone che dormono al pomeriggio un rischio del 26 per cento in più di sviluppare il diabete. Il secondo studio, invece, arriva dall’American Psycosomatic Society, che dal 1994, ha studiato le personalità di 100 mila donne ultracinquantenni ed è arrivato alla conclusione che tra le pessimiste le morti per cancro erano state superiori del 23 per cento rispetto alle ottimiste.

Tutto questo per dire di essere particolarmente ottimisti quando nel pomeriggio dopo pranzo, verso le 3, le palpebre si fanno pesanti, lo sguardo opaco e ci si vorrebbe tanto sdraiare su un comodo divano o sotto le coperte ma bisogna invece stare al pezzo, con un solo colpo stiamo sconfiggendo: diabete, cancro e infarto.

foto del giorno





Vallejo Akaasha (California). A six-month-old Bengal tiger, enjoys an unlikely encounter with Maverick, a 14-month-old Atlantic bottlenose dolphin, while being taken for a walk at the Vallejo theme park.

lunedì 9 marzo 2009

marzo 1959

Sono passati 50 anni dalla messa in commercio della prima Barbie, e altre tanti anni sono passati dall’invasione cinese del Tibet.

Il 9 marzo del 1959 venne presentata alla fiera del giocattolo di New York come “un nuovo tipo di bambola dalla vita reale”. Capelli biondi e lisci, occhioni azzurri, naso perfetto, bocca rosa e voluttuosamente socchiusa, gambe lunghe senza cellulite e glabre, tette di marmo, anzi di plastica, dotata di un guardaroba invidiabile, ville, palazzi, piscine, macchine, e un fidanzato inutile e dall’espressione un po’ cretina.

Un giorno dopo, il dieci marzo del 1959, il Tibet insorse contro l’invasione e l’occupazione militare della Cina, iniziata un decennio prima. La ribellione fu repressa duramente e a seguito dei fatti il Dalai Lama fuggì in India a Dharamsala. Cinquant'anni che hanno visto il genocidio di più di un milione di tibetani e l’esodo di 100 mila persone che hanno seguito la loro guida spirituale. Ogni anno dal Tibet scappano 1.500 bambini, da 0 mesi a 18 anni: una fuga di 30 giorni attraverso l’Himalaya, ad altezze quasi di 6.000 metri. I neonati e i bambini più piccoli vengono portati sulle spalle dei più grandi e durante il tragitto può succedere che i soldati cinesi gli sparino addosso. Questi bambini sono i figli dei tibetani perseguitati politicamente che non vogliono abbandonare il proprio paese, e i genitori per salvargli la vita sono costretti ad affidarli, sotto un compenso di 6.000 rupie, ad alcune guide che li scortano fino al confine con l'India. A causa delle terribili condizioni di viaggio i bambini che arrivano presentano, problemi respiratori, dermatiti, malattie infettive. A Dharamsala, in India, vengono accolti in un improvvisato centro medico, dove sono sottoposti ad un check-up generale, i casi più gravi vengono ricoverati mentre gli altri sono accolti in case-famiglia.

Chissà se le bambine tibetane hanno mai desiderato una Barbie?

venerdì 6 marzo 2009

Scusi, lei è favorevole o contrario?

Dopo un paio di cioccolatini al liquore ero quasi sicura di aver letto male, insomma le classiche lucciole per lanterne, o bava di lumache per crema. Invece è proprio così, in commercio esiste una crema per il viso a base di bava di lumaca. Vanitas vantatis et omnia vanitas… deve avere capacità molto vicine al miracolo altrimenti non mi saprei spiegare chi possa ambire a spalmarsi bavume in faccia. Per non scontentare nessuno, la raccolta della bava viene effettuata in maniera passiva per non danneggiare le bestiole, ed esiste anche una versione dedicata all’altro sesso, ovviamente declinata nel modello ben più maschio, di crema dopo-barba. Detto tra me e me, non so quanto successo possa avere il prodotto, in genere la lumaca non rientra nella top ten degli animali più amati, tantomeno le sue secrezioni. D’ora in poi però prima di sfiorare qualsiasi guancia per un semplice bacio di saluto mi informerò sulle abitudini cosmetiche del mio interlocutore “Piacere di conoscerti, sono Elena, scusa, non è che per caso usi crema per il viso a base di bava di lumaca?”.

giovedì 5 marzo 2009

povera gallina (riferito alla fotografia)

Solo qualche mattina fa mi è capitato di vedere un paio di piccioni stecchiti vicino al palazzo dell’ufficio (tira una brutta aria in questo periodo) e mi è tornato in mente dell’aviaria. Che fine ha fatto? Perché non se ne parla più? Sarà stata quindi definitivamente debellata? E invece no, in diverse parte del mondo, è ancora possibile contrarre la malattia. È stato di ieri l’ultimo caso riscontrato: un bambino egiziano di quasi tre anni, che ha così portato a quota 57 i malati di influenza aviaria nel solo Egitto, dall’inizio dell’anno.

mercoledì 4 marzo 2009

il processo di beatificazione continua

Dietrofront, i prezzi della buvette del senato non saranno ridotti. Si torna a 1,8-2,50-0,50, rispettivamente per pastasciutta-arrosto-caffè. L’abbattimento delle tariffe aveva suscitato le proteste di associazioni di consumatori e di varie associazioni di categoria (e nel suo piccolo spero anche il mio blog). Così presidente e questori del senato hanno chiesto che “si tornasse ai vecchi prezzi per bloccare il crescere di una più che probabile irritazione tra i lavoratori che non riescono a pasteggiare ai prezzi del senato, neanche nella mensa aziendale”. Quindi il costo del nutrimento dei nostri senatori non subirà flessioni, e la differenza tra il dovuto e il costo reale (quello proposta dalla società appaltatrice del servizio) circa un venti per cento, sarà devoluta in beneficenza. Il processo di beatificazione continua.

martedì 3 marzo 2009

rialzati italia

Per combattere la crisi, la discesa del pil, il caro-cibo, il precariato, da qualche parte bisogna pur iniziare. Il paese ci prova con pastasciutta a 1,50 euro, roast beef a 2 euro, e caffè a 0,42. Primo, secondo e caffè a 3,92. Dove? Al ristorante di palazzo madama.

E noi comuni mortali non crediamo che sia assolutamente un lusso perché “chi mangia in buvette, contrariamente a quanto si pensa fuori, è un disperato come me, che mangia sempre in piedi come un cavallo perché non ha il tempo di sedere al ristorante”. Dopo questo intenso intervento proporrei un processo di beatificazione.