Short messages. Una volta, tanto tempo fa, c’era la nonna, la mamma, l’amica del cuore o l’amica per caso che alla bisogna era in grado di dispensare il consiglio giusto al momento giusto o anche il consiglio giusto al momento sbagliato. Con l’avvento delle nuove tecnologie è cambiato però, non solo, l’interlocutore di riferimento ma anche l’ontologia, il senso stesso, del consiglio. Da qualche tempo, almeno noi donne nella cosiddetta età fertile, siamo abituate a fare tesoro delle preziose e indispensabili sentenze scritte negli involucri di plastica degli assorbenti, che più o meno esordiscono tutte con un accattivante lo sapevi che… Un inno alla femminilità: “più ciclo più donna” “ meglio una mestruazione oggi che una domani” “non sai quanto sei fortunata ad avere un maldipancia da stare piegata in due”. Chissà se anche gli uomini nella loro intimità potranno fruire di una così importate esaltazione della mascolinità?
Tornando a bomba, qualche giorno fa mi è capitato di notare che questa sorta di messaggi incoraggianti-rasserenanti sono centellinati anche sui fogli della carta assorbente. Ogni foglio una sentenza, ogni stappo una riflessione. Nonostante non fosse proprio pulitissimo, ho conservato uno di questi strappi per poter dare al suo autore una durata meno effimera di quella riservata a un foglio di carta. “Quando hai un po’ di tempo, prova a fare con molta calma ed attenzione una (solo una!) delle piccole cose che fai tutti i giorni in modo distratto: lo troverai molto rilassante e riposante”. Manco a dirlo, la parte che ho preferito è quella riportata tra parentesi con tanto di punto esclamativo.
Ps. Mentre stavo scrivendo questo post mi sono ricordata che da sempre nei baci di cioccolato, Shakespeare, La Rochefoucauld, e tutti i possibili anonimi hanno avuto la fortuna di sapere che le loro parole non erano state scritte invano. Da ultimo (dopo Shakespeare appunto) nientemeno che mister Lucchettosupontemilvio ha avuto l’onere di scegliere le prossime frasi da condividere con tutta l’umanità.
domenica 21 febbraio 2010
martedì 9 febbraio 2010
Quanto tempo
Sono passati quasi 3 mesi dall'ultimo post, quanto tempo!
Mi verrebbe da dire, ho perso il treno, in realtà, mi ha preso una macchina. In fondo è sempre un mezzo di trasporto. Invece la posizione di una consonante, la erre, ha fatto la differenza. Ora devo fare in modo che la ripresa corra veloce come un treno, senza macchine a interferire.
Mi verrebbe da dire, ho perso il treno, in realtà, mi ha preso una macchina. In fondo è sempre un mezzo di trasporto. Invece la posizione di una consonante, la erre, ha fatto la differenza. Ora devo fare in modo che la ripresa corra veloce come un treno, senza macchine a interferire.
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