venerdì 24 agosto 2007

Metodi di sopravvivenza


 remi e il nonno


Mi ero ripromessa che mai e poi mai avrei accennato a un certo tipo di argomento in questo spazio (troppi sono i momenti della mia esistenza rovinati da inutili discussioni o da ancor più inutili arrabbiature) ma troppo ghiotta è stata l'occasione catalizzata da un articolo su Repubblica di oggi in merito alla prossima uscita, ovviamente oltre oceano sembra siano avanti anniluce, de Il Metodo Antistronzi.
Di nascosto, verso la fine di pausa pranzo, mi sono messa in un angolino riparato del mio ufficio, per leggere l'articolo; già pregustando, le mie nuove tecniche comportamentali per affrontare, senza essere travolta da un treno, gli stronzi; conscia di portarmi avanti con il lavoro, perchè gli stronzi sono ancora in vacanza.
Comunque avida di sapere ho iniziato la lettura; amaramente però ho constatato che già il titolo è forviante, o quanto meno, insuffla nelle povere vittime la falsa speranza che dagli stronzi nell'ambiente di lavoro sia possibile salvarsi.
La rivelazione è stata la lettura della summa del libro, riassunta in un decalago da tasca, dove ho scoperto che l'uomo medio puo' difendersi dagli stronzi ... (e qui sta il vero colpo di genio dell'autore, perchè nessuno al mondo avrebbe potuto arrivare a tanto) nientemeno che EVITANDOLI.
Non sto scherzando; il terzo punto del decalogo recita: Liberatevi dagli stronzi appena potete. Scorrendo oltre il decalogo pochi comandamenti sotto, se non ricordo male il numero 8, insegna di: mettere in pratica e insegnare il confronto costruttivo.
E se tutto ciò sembra poco, il pregevole manuale, a detta della giornalista, viene già adottato come libro di testo nelle scuole di alta formazione americana.

Non posso crederci, è cose se arrivasse il genio della lampada e andasse in giro per il mondo a fare la rivelazione che: per non bagnarsi quando piove o si usa l'ombrello o si rimane a casa al coperto.
E' ovvio che qualsiasi persona, dotata di un minimo corredo cerebrale, faccia di tutto per evitare gli stronzi; e nessun essere umano, con un po' di amor proprio, ha come scopo nella propria esistenza di andare a cercare stronzi.
Ma gli stronzi capitano!
Come i cani sentono la paura, così gli stronzi fiutano nell'aria i loro agnelli sacrificali, i loro capri espiatori.
Ed è un inferno. Perchè i veri stronzi sono refrattari a qualsiasi tecnica diversiva delle loro vittime, precedono le loro mosse, insomma sanno sempre come rovinarti la giornata.
E mi lascia stupita che qualcuno ancora usi l'aggettivo parole costruttivo. Costruttivo è un concetto tanto astratto e tanto aleatorio quanto l'esistenza del buon senso. E' più probabile che con questi sconvolgimenti climatici, come dicevano gli antichi, nevichi ad agosto.

Il manuale salvavita dovrebbe uscire a fine mese; credo che per quella data andrò in qualche libreria dotata di comode polroncine di lettura, per cosi' dire, a consultarlo.
Ma come dicevo all'inizio, troppi sono i momenti della mia esistenza rovinati da inutili discussioni sull'argomento, e troppo vivi sono i ricordi degli stronzi che hanno perseguitato la mia infanzia facendo soffrire: Remi, l'Ape Magà, e Candy Candy.

Nessun commento: