mercoledì 5 settembre 2007

Odio il rosa




A me , se c’è un colore che non piace è il rosa.
Ho un senso di repulsione per tutto ciò che sia rosa – eccezion fatta per la pantera rosa, ma pensandoci bene credo di preferire l’ispettore Clouseau– il rosa in quanto tale è in grado di scatenarmi forti mal di testa. Odio il rosa.
Credo che tutto ciò sia legittimo, e ritengo di non doverne dare conto a nessuno.
Se non che, da quando ho letto un articolo nel quale veniva dimostrato “scientificamente” che il rosa è il colore che definisce la donna e la femminilità, mi sento chiamata in causa.
Anche perché non è il solito trafiletto letto sui giornali patri, voglio dire, era nientemeno che sull’Economist della scorsa settimana. Ben due pagine, nelle quali, secondo uno studio di una delle tante università sparse per il mondo, ma che scritta sul giornale fa il suo bel effetto, veniva dimostrato la particolare propensione delle donne nel fare shopping e la passione, sempre delle soprannominate, verso il colore rosa.
Ora detta così sembra una boiata, invece lo studio parte da lontano, dai cavernicoli, e dalla suddivisione dei compiti all’interno del nucleo familiare: gli uomini andava a caccia mentre le donne andavano a fare “la spesa” nel bosco. Nel bosco ovviamente non è come al supermercato che vedi la frutta nelle cassette con su scritto fragole o mele o mandarini, nel bosco trovi di tutto, e questo di tutto in qualche modo bisogna selezionarlo.
Così sembra che le nostre lontane lontane lontane antenate avessero sviluppato un buon feeling con il colore rosa, cioè, al colore rosa era associata la bontà, il giusto grado di maturazione, la commestibilità di una bacca o di un frutto.
Mi sembra una strana affermazione. Rosa?!
Io in campagna ci sono cresciuta, e frutta color rosa non ricordo di averne vista molta in giro. Il bosco era, ed è tuttora, alle spalle della casa dei mie genitori , e pure lì faccio fatica a visualizzare tutte queste bacche rosa , forse giusto i lamponi, ma già le more, che sono molto più comuni e resistenti dei lamponi, sono nere.
Ma che cosa portavano a casa? Il rosa non è un colore mangereccio. Il rosa è decorativo.
Ecco da dove hanno origine le lamentazioni degli uomini sull’attività femminile dello shopping.
Questi poveracci, dopo una giornata spesa a correre dietro agli animali, tornavano a casa sudati, sporchi ma soprattutto a mani vuote, e speravano tanto nei risultati delle donne; si aspettavano di mangiare qualche cosa di succoso, dolce, polposo, materno, goloso e invece si trovavano la casa invasa di fiori, fiori rosa.
Di questa mia avversione non ne sono venuta a capo. A fronte del ragionamento fatto finora, forse per me il rosa rappresenta un po’ tutto quello che la società si aspetta da una donna limitandone la sua fantasia.
Molto più semplicemente preferisco il giallo e l’arancione.

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