Sono arrivata a 3000 km, il contatore misura ben 3000,7 km, i 700 metri oltre il numero tondo servono ad avallare l’impresa.
Li ho percorsi quasi tutti io, sulla ciclette a casa dei miei genitori, che da anni staziona in una stanza che occupavo io, quando ancora abitavo con loro. Non conosco l’arco temporale nel quale ho percorso tutti questi km, anche perché non ricordo da quanti anni avessimo quest’aggeggio, però gli ultimi 60 km li ho fatti in 4 giorni. Con una media di circa 13 km al giorno, ho speso quei 35 - 40 minuti le mattine dopo alzata a leggere libri e a pedalare. Era una questione di principio, il contatore segnava 2943, e non volevo perdermi l’emozione di vedere girare tutti quei numeri…e arrivare al numero tondo di 3000 km. Che se ci si pensa sono tanti; non so dove si possa arrivare percorrendo 3000km, però sono tanti.
Finiti i 3000, ho percorso, questa volta in macchina, 400 km e sono tornata a casa dopo le vacanze. Non era giornata da bollino colorato, e pertanto non c’era traffico, quel traffico che si vede in televisione, con tutte le macchine ferme ai caselli del rientro. Ho viaggiato bene, ascoltando la radio, gustandomi anche il paesaggio che si muoveva fuori del finestrino. Ogni tanto gettavo un occhio su quelle che una volta si chiamavano pietre miliari - oggi dei cartelli di metallo disposti al centro della strada, non più lateralmente – per avere un’idea più precisa di quanto mi mancava ancora alla meta. Passate le quasi 5 ore di viaggio, ho perso un buon 15 minuti a cercare un parcheggio, facendo ben 3 giri dell’isolato. Ho lasciato poi, per la disperazione, la macchina in un vicoletto con tanto di divieto di sosta, ma il numero delle macchine parcheggiate mi ha rassicurato sull’inefficacia di quel divieto (stasera andrò ad ogni modo a dare un occhio alla situazione). Ieri mattina ho camminato a piedi, sono uscita da casa che erano più o meno le 12 e sono arrivata a destinazione che erano più o meno le 13, giusto in tempo per il pranzo, definire la distanza sarebbe abbastanza aleatorio, però è stata una bella passeggiata e anche a passo sostenuto, tant’è che la sera mi sono accorta di avere una vescica sul tallone.
Per finire, stamani ho ripercorso con il motorino l’itinerario a me solito, quei 7 km che mi portano al lavoro, un quasi 20 minuti, perché i semafori la mattina sono sempre rossi. Questi 7 km hanno segnato l’inizio di un periodo meno dinamico, un quasi inizio di letargo.
Li ho percorsi quasi tutti io, sulla ciclette a casa dei miei genitori, che da anni staziona in una stanza che occupavo io, quando ancora abitavo con loro. Non conosco l’arco temporale nel quale ho percorso tutti questi km, anche perché non ricordo da quanti anni avessimo quest’aggeggio, però gli ultimi 60 km li ho fatti in 4 giorni. Con una media di circa 13 km al giorno, ho speso quei 35 - 40 minuti le mattine dopo alzata a leggere libri e a pedalare. Era una questione di principio, il contatore segnava 2943, e non volevo perdermi l’emozione di vedere girare tutti quei numeri…e arrivare al numero tondo di 3000 km. Che se ci si pensa sono tanti; non so dove si possa arrivare percorrendo 3000km, però sono tanti.
Finiti i 3000, ho percorso, questa volta in macchina, 400 km e sono tornata a casa dopo le vacanze. Non era giornata da bollino colorato, e pertanto non c’era traffico, quel traffico che si vede in televisione, con tutte le macchine ferme ai caselli del rientro. Ho viaggiato bene, ascoltando la radio, gustandomi anche il paesaggio che si muoveva fuori del finestrino. Ogni tanto gettavo un occhio su quelle che una volta si chiamavano pietre miliari - oggi dei cartelli di metallo disposti al centro della strada, non più lateralmente – per avere un’idea più precisa di quanto mi mancava ancora alla meta. Passate le quasi 5 ore di viaggio, ho perso un buon 15 minuti a cercare un parcheggio, facendo ben 3 giri dell’isolato. Ho lasciato poi, per la disperazione, la macchina in un vicoletto con tanto di divieto di sosta, ma il numero delle macchine parcheggiate mi ha rassicurato sull’inefficacia di quel divieto (stasera andrò ad ogni modo a dare un occhio alla situazione). Ieri mattina ho camminato a piedi, sono uscita da casa che erano più o meno le 12 e sono arrivata a destinazione che erano più o meno le 13, giusto in tempo per il pranzo, definire la distanza sarebbe abbastanza aleatorio, però è stata una bella passeggiata e anche a passo sostenuto, tant’è che la sera mi sono accorta di avere una vescica sul tallone.
Per finire, stamani ho ripercorso con il motorino l’itinerario a me solito, quei 7 km che mi portano al lavoro, un quasi 20 minuti, perché i semafori la mattina sono sempre rossi. Questi 7 km hanno segnato l’inizio di un periodo meno dinamico, un quasi inizio di letargo.
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