mercoledì 10 ottobre 2007

Conti in tasca




"Fare i conti in tasca" è un'espressione tra lo stizzoso e il polemico; e in genere quando si fanno i conti in tasca a una persona è per criticarne successivamente le scelte economiche, il modo d'agire.
In questi giorni, si stanno facendo i conti in tasca agli italiani, governo, politici, Istat, giornalisti, tutti si sentono in diritto di dire la loro.
Ben vengano analisi di questo tipo. Ma almeno questi conti in tasca li facessero correttamente, senza sparare numeri, più utili da giocare al lotto, che a descrivere una situazione reale.
La soglia (che termine delicato, indolore, anche se sarebbe più appropriato baratro) della povertà per l'Istat è poco più di 900 euro per una famiglia composta da 2 persone; in parole povere secondo l'Istat 2 persone riescono a vivere con 900 euro al mese.
Tra le proposte, ho letto anche di sgravi di qualche decina di euro, per quei giovani che oseranno andare a vive fuori dal nucleo familiare di origine (ovviamente il contratto d'affitto per ottenere questo piccolo rimborso dovrà essere registrato, ma questa è un’altra storia).
Io, con il mio stipendio che è qualcosa di più di 900 euro, in alcuni mesi, arrivo alla fine con l’acqua ben oltre la gola, soprattutto, quando all’affitto, che ovviamente devo condividere con altre persone, si aggiungono bolletta della luce, controllo dal dentista, assicurazione del motorino.
Non serve un premio nobel per fare 2 conti.
L’affitto di una casa, in una grande città, in zona periferica, può variare da 800 a 1000 euro, per casa si tratta di una tipologia con 2 stanze, cucina quasi abitabile, bagno. Non si entra nel merito delle finiture perché, i miei occhi sono riusciti a vedere cose che voi umani…., un esempio che vale per tutti: un paio di anni fa stavo cercando casa e mi è stato proposto un appartamentino, zona estrema periferia povera, con la cucina che era anche l’entrata, e conteneva tutti i possibili mobili dimessi dopo anni e anni di usura, la camera da letto aveva un armadio senza un’anta, un paio di materassi con macchie stratificate di vari liquidi fisiologici, appoggiate su quelle che ho sempre sentito chiamare reti. Ma splendore tra gli splendori il bagno che per vederlo bisognava entrare uno alla volta, che nei miei scarsi 50 kg avevo problemi a rigirarmi mentre il padrone di casa è rimasto completamente incastrato, che per fare la doccia ci si doveva sistemare sul cesso, che quando si andava al cesso bisognava accertarsi che la doccia fosse ben chiusa. Affitto: 700 euro escluse le spese (l’importo dei 700 euro era giustificato perché considerato un appartamento per due persone).
Eravamo rimasti agli 800-1000 euro per l’affitto (senza contratto) di un appartamento per due persone
Condominio: 80 euro al mese
Elettricità: sui 100 euro al bimestre
Gas e acqua: 100 al bimestre
Telefono (sebbene i primi tempi ho cercato di farne a meno, alla fine ho ceduto): altri 80 euro a bimestre
Abbonamento ai mezzi pubblici: 30 euro al mese
Spesa alimentare settimanale: 25/30 euro.
I conti sono presto fatti 1100- 1300 al mese.
In questo importo non ho calcolato: un eventuale canone tv, l’acquisto di un giornale una tantum, una cena in pizzeria, un cinema al mese, e tutte quelle altre spese più o meno voluttuarie che un essere umano ogni tanto potrebbe avere la necessità di affrontare.
Si ritorna ai famosi 900 euro al mese di partenza, che segnavano la soglia della povertà. Come è possibile dire che 900 euro possono essere sufficienti per vivere, con qualche rinuncia?


A volte, penso che morirò barbona sotto un qualche ponte, in una piovosa giornata autunnale, dopo aver speso più di quanto guadagno, e aver intaccato i miei miserrimi risparmi.
Altre volte, ho la certezza che la generazione alla quale appartengo è riuscita, non si sa bene come, ad essere molto più povera di quella dei propri genitori e forse anche dei nonni (o gli anni ottanta e novanta sono stati solo un sogno?)
Spesso, facendomi i conti in tasca, mi viene da chiedere se l’attuale insicurezza economica costellerà tutto l’arco della mia esistenza.
Alcuni miei colleghi, dopo questi colpi di sole, hanno pensato di investire il loro TFR, e affidare il loro futuro al superenalotto e al totocalcio. Molto più sicuri.

Nessun commento: