mercoledì 2 aprile 2008

Cene elettorali




Sono settimane di grandi abbuffate. Chi è che diceva “è tutto un magna magna”?, e ogni sera, da un po’di tempo, mi capitano inviti a qualche cena elettorale.
Ci sono cene elettorali in locali modaioli, cene al ristorante etnico, ma anche in trattorie dal menù con nomi incomprensibili, o nei ristoranti sotto casa di quartiere (questo è stato l’esordio dell’invito di oggi, ma non ho capito cosa volesse dire, che una mamma di quartiere prepara un po’ di pasta per tutti?), catering in case private, e per finire nei grandi hotel,
Le cene elettorali possono essere informali (di solito però arrivano tutti tirati, stile matrimonio dei parenti bene), formali (ma dopo neppure 5 minuti i commensali si tolgono la cravatta mettendola nel taschino della giacca e si slacciano la camicia sino al pelo); intime (con non più di 15 convitati, così si parla meglio), allargate (così non c’è il pericolo di parlare o di rispondere a qualche domanda diretta e pruriginosa, “posso portare anche tre amiche e due colleghi?”); sedute, in piedi, a buffet.
Gli invitati tipo sono: commensali in cerca di lavoro, in cerca di favori, in cerca di qualcuno, che amano ‘la mondanità’, che non hanno niente di meglio da fare, che conoscono…, che vorrebbero conoscere…., amici di…., habituè dei pranzi gratis, rimediati per far numero.
A questo punto si aprono diverse prospettive e un dubbio:
- Avevo deciso di iniziare la dieta e invece ingrasserò di almeno3 chili
- C’è la possibilità/il rischio che con la riammissione della Dc e l’eventuale rinvio al voto almeno per tutto aprile la cena sia assicurata
- Sono quasi 3 settimane che non faccio la spesa e non ho avvertito l’aumento dei prezzi e dell’inflazione
- Non farò la spesa per i prossimi 10 giorni
- Se qualcuno volesse farmi una sorpresa e organizzare una cena tete a tete non ci saranno ristoranti liberi
- Se qualcuno volesse farmi una sorpresa e organizzare una cena tete a tete non sarebbe una sorpresa gradita
- Chi paga il conto?

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