A volte, sarebbe necessario cambiare punto d’osservazione.
Annichilire le leggi della gravità per staccare i piedi da terra e vedere tutto dall’alto, o molto più semplicemente guardare con occhio diverso quello che si potrebbe parare davanti.
Imparare a decontestualizzare il particolare dall’insieme, per focalizzare gli scenari e superare i problemi.
Per intenderci, qualche giorno fa, mi è capitato di leggere di come un personaggio capovolse una situazione svantaggiosa in un successo personale. L’episodio di per sé banale, era ambientato in un paese di cultura musulmana, e lui che avrebbe dovuto essere il punto di riferimento della comunità, per scelte di vita lontane dal pensiero dominante, rischiava di perdere il prestigio, la credibilità e lo status sociale appena acquisito. Una delle scelte di vita, che gli avrebbe compromesso la carriera, riguardava l’aspetto fisico della moglie: magra, secca, olivastra e senza figli; l’esatto contrario dei canoni estetici locali, richiesti o quantomeno visti di buon occhio per la donna del leader: burrosa, formosa, possibilmente diafana, e prolifica oltremisura. Essendo la permanenza del signore limitata nel tempo (tra le righe dell'intervista si capisce che non vedeva l’ora di andarsene) presentò ai locali la compagna come la moglie da viaggio, quella che non consuma, occupa poco spazio, non si brucia al sole, e preposta al solo piacere fisico.
Essere in grado di trasformare le situazioni problematiche a proprio vantaggio non è sempre facile, sia perché, per imprinting, è difficile cogliere un’altra chiave di lettura, sia perché il contesto esterno non è elastico o malleabile (si dice che la prima impressione è quella fondamentale).
Lontana dal dare consigli su come migliorare l’ambiente che circonda ciascuno di noi, o come diventare leader in poche lezioni, propongo un semplice gioco che può aiutare a aprire quello che qualcuno chiama terzo occhio, ma che molto più banalmente potrebbe aiutare a aprire i due occhi, che tutti più o meno hanno.
Nell’immagine sopra, si vedono, a uno sguardo d’insieme, dei segni neri in campo giallo privi di significato logico; se però, invece, della visione diretta si usa la visione periferica (si tratta di spostare gli occhi verso il margine della pagina, o strizzarli leggermente) è possibile decifrare tra questi segni geometrici un messaggio.
Annichilire le leggi della gravità per staccare i piedi da terra e vedere tutto dall’alto, o molto più semplicemente guardare con occhio diverso quello che si potrebbe parare davanti.
Imparare a decontestualizzare il particolare dall’insieme, per focalizzare gli scenari e superare i problemi.
Per intenderci, qualche giorno fa, mi è capitato di leggere di come un personaggio capovolse una situazione svantaggiosa in un successo personale. L’episodio di per sé banale, era ambientato in un paese di cultura musulmana, e lui che avrebbe dovuto essere il punto di riferimento della comunità, per scelte di vita lontane dal pensiero dominante, rischiava di perdere il prestigio, la credibilità e lo status sociale appena acquisito. Una delle scelte di vita, che gli avrebbe compromesso la carriera, riguardava l’aspetto fisico della moglie: magra, secca, olivastra e senza figli; l’esatto contrario dei canoni estetici locali, richiesti o quantomeno visti di buon occhio per la donna del leader: burrosa, formosa, possibilmente diafana, e prolifica oltremisura. Essendo la permanenza del signore limitata nel tempo (tra le righe dell'intervista si capisce che non vedeva l’ora di andarsene) presentò ai locali la compagna come la moglie da viaggio, quella che non consuma, occupa poco spazio, non si brucia al sole, e preposta al solo piacere fisico.
Essere in grado di trasformare le situazioni problematiche a proprio vantaggio non è sempre facile, sia perché, per imprinting, è difficile cogliere un’altra chiave di lettura, sia perché il contesto esterno non è elastico o malleabile (si dice che la prima impressione è quella fondamentale).
Lontana dal dare consigli su come migliorare l’ambiente che circonda ciascuno di noi, o come diventare leader in poche lezioni, propongo un semplice gioco che può aiutare a aprire quello che qualcuno chiama terzo occhio, ma che molto più banalmente potrebbe aiutare a aprire i due occhi, che tutti più o meno hanno.
Nell’immagine sopra, si vedono, a uno sguardo d’insieme, dei segni neri in campo giallo privi di significato logico; se però, invece, della visione diretta si usa la visione periferica (si tratta di spostare gli occhi verso il margine della pagina, o strizzarli leggermente) è possibile decifrare tra questi segni geometrici un messaggio.
Certo si sarebbe potuto trovare un messaggio più significativo, ma tant’è.
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