Sono stata per alcuni giorni a digiuno di giornali, televisione e radio, quindi non sapevo nulla di influenza suina. Ora che ci penso, forse me ne ha accennato mia mamma al telefono, la mattina di sabato ma troppo per codificare e memorizzare l’informazione. E così mi sono ritrovata stamattina con le prime pagine di tutti i giornali che lanciano l’allarme. Catapultata sull’attualità ho avuto l’impressione che fosse una cosa grave. “Aumentano i timori che l'influenza assuma un'entità sempre più vasta dopo che 103 persone sono morte in Messico e nuove infezioni sono state individuate negli Stati Uniti e in Canada mentre presunti casi sono stati riscontrati in Europa, Israele e Nuova Zelanda”. Le solite tiritere, di quando non si sa nulla di preciso, e può essere vero tutto e il contrario di tutto. Nessun caso fuori dal Messico! Poi forse spunta fuori un caso dal Messico! Nessun caso in Europa! Poi forse spunta fuori un caso in Spagna. Mangiate pure la carne di maiale. Meglio evitare la carne di maiale. Nessun pericolo. Tanti pericoli. Pochi morti. Tanti morti. E così via.
Nel pomeriggio di oggi l’Organizzazione mondiale della Sanità fa però sapere che influenza suina è un binomio sbagliato, infatti: “L'influenza che si sta diffondendo in tutto il mondo non deve essere chiamata "suina" dal momento che contiene componenti aviarie e umane e che finora non è stato riscontrato nessun caso di maiale affetto dal virus”. Chissà come andrà a finire? Quanti altri animali verranno nominati prima che si riesca a capirne qualcosa?
lunedì 27 aprile 2009
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