Che settimana, è stata così lunga che mi è sembrata durare un mese.
Ieri ufficialmente è finito lo sciopero degli autotrasportatori che ha tenuto banco sui giornali e sulle bocche di tutti. Insieme allo sciopero, speriamo finisca anche quest’ondata di arteriosclerosi improvvisa. Martedì sera dovevo passare al supermercato a prendere alcune cose, e appena messo il secondo piede dentro al favoloso mondo delle luci al neon e della musichina “compra-compra”, ho capito che la situazione era veramente grave. Lo scaffale della pasta era quasi vuoto, erano rimasti si e non 2 o 3 pacchetti mezzi ciancicati con degli spaghetti triturati dentro; lo stesso poteva dirsi nel reparto scatolame, pomodori, tonno, carne, fagioli, ceci: l’horror vacui.
Avrei abbandonato volentieri il campo, ma era una necessità improrogabile, e così ho deciso di continuare la mia discesa agli inferi (a proposito, quanto va di moda quest’anno La Divina Commedia, si può abbinare un po’ con tutto, dà quel tocco di cultura e non impegna) passando tra gli scaffali ridotti come dopo un attacco alieno, tra scene di disperazione e risse all’ultima rosetta “C’ero prima io, c’ero prima io; mi ero allontanata un attimo”
E’ finito lo sciopero dicevo, e si scopre che all’improvviso sono aumentati tutti i prezzi, per una legge di causa - effetto. Dal broccolo al cappone non c’è scampo tutto è più caro.
E’ finito uno sciopero e ne inizia un altro.
Oggi avrebbe dovuto esserci uno sciopero dei trasporti pubblici, solo dei mezzi di superficie, che secondo voci incontrollate avrebbe potuto iniziare addirittura ieri sera. Ho provato a chiedere e indagare sulla veridicità dell’informazione, ma ho trovato solo risposte fumose e aleatorie. Sciopero sì, sciopero no. Non si sa.
Non vorrei che fosse una mossa strategica, grazie alla solita legge di causa effetto, per aumentare il costo del biglietto.
Ieri ufficialmente è finito lo sciopero degli autotrasportatori che ha tenuto banco sui giornali e sulle bocche di tutti. Insieme allo sciopero, speriamo finisca anche quest’ondata di arteriosclerosi improvvisa. Martedì sera dovevo passare al supermercato a prendere alcune cose, e appena messo il secondo piede dentro al favoloso mondo delle luci al neon e della musichina “compra-compra”, ho capito che la situazione era veramente grave. Lo scaffale della pasta era quasi vuoto, erano rimasti si e non 2 o 3 pacchetti mezzi ciancicati con degli spaghetti triturati dentro; lo stesso poteva dirsi nel reparto scatolame, pomodori, tonno, carne, fagioli, ceci: l’horror vacui.
Avrei abbandonato volentieri il campo, ma era una necessità improrogabile, e così ho deciso di continuare la mia discesa agli inferi (a proposito, quanto va di moda quest’anno La Divina Commedia, si può abbinare un po’ con tutto, dà quel tocco di cultura e non impegna) passando tra gli scaffali ridotti come dopo un attacco alieno, tra scene di disperazione e risse all’ultima rosetta “C’ero prima io, c’ero prima io; mi ero allontanata un attimo”
E’ finito lo sciopero dicevo, e si scopre che all’improvviso sono aumentati tutti i prezzi, per una legge di causa - effetto. Dal broccolo al cappone non c’è scampo tutto è più caro.
E’ finito uno sciopero e ne inizia un altro.
Oggi avrebbe dovuto esserci uno sciopero dei trasporti pubblici, solo dei mezzi di superficie, che secondo voci incontrollate avrebbe potuto iniziare addirittura ieri sera. Ho provato a chiedere e indagare sulla veridicità dell’informazione, ma ho trovato solo risposte fumose e aleatorie. Sciopero sì, sciopero no. Non si sa.
Non vorrei che fosse una mossa strategica, grazie alla solita legge di causa effetto, per aumentare il costo del biglietto.
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