La mattina ho un caratteraccio, sono nervosa, nevrotica, intollerante, acida, insofferente, (per non parlare di mattine come queste che sono costretta ad alzarmi presto mentre fuori piove, e so che da li a poco avrò le scarpe umide, i vestiti umidi, i capelli umidi, e sarò umida per tutto il giorno), tutto sommato la mattina riesco a dare il peggio di me.
Quello che maggiormente non tollero è la presenza di altri esseri viventi nel mio raggio d’azione, che intralcino i mie movimenti, le mie iniziative personali, la mia traiettoria. Mi infastidiscono le persone che occupano tutto il marciapiedi e che mi costringono a scendere, a schiacciarmi contro il muro, a fare lo slalom. Mi infastidiscono le persone indecise dentro al bar, suvvia puoi scegliere questo cornetto, senza esitazioni, senza tentennamenti, senza “quasi quasi oggi provo”. Mi infastidiscono le persone che senza motivo occupano le porte di salita o discesa degli autobus, e non si muovono neanche a gambizzarli. Mi infastidiscono quelli che in motorino non si fermano agli attraversamenti pedonali, passandoti davanti o dietro, con aria di sufficienza; ancora di più mi infastidiscono quelli in macchina che non si fermano agli attraversamenti pedonali, pretendendo di avere ragione e guardandoti con delle facce con su scritto “devo andare a fare una cosa importantissima”.
Mi infastidiscono quelli che invece di camminare, passeggiano, rallentando il flusso.
Mi infastidiscono i piromani peripatetici cioè quelli che tengono la sigaretta a passeggio tra la folla. Mi infastidiscono quelli che appoggiano un attimo la macchina sul marciapiede, e poi a fianco a loro un altro appoggia un attimo un’altra macchina, e così facendo mi costringeno a passare al centro della strada.
“…In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell’universo; quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas/Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora. Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita… e Bush e Chaney non sapevano niente di quel casino?! Ma fatemi il cazzo di piacere! In culo alla Tyco, alla ImClone, all’Adelphia, alla WorldComIn culo ai Portoricani: venti in una macchina, e fanno crescere le spese dell’assistenza sociale… e non fatemi parlare dei pipponi dei Dominicani: al loro confronto i Portoricani sono proprio dei fenomeni. In culo agli italiani di Benson Hurst con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant'Antonio, che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi, sperando in un’audizione per I Soprano. In culo alle signore dell’Upper East Side, con i loro foulard di Hermes e e i loro carciofi di Calducci da 50 dollari: con le loro facce pompate di silicone e truccate, laccate e liftate…Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befane!
…In culo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di Soho, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Slope e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare. Che gli incendi la distruggano. Che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi…”
La 25a ora –Spike Lee.
giovedì 6 marzo 2008
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