mercoledì 17 giugno 2009

Il commesso del fornaio è filippino

Il commesso del fornaio è invece filippino (non come Adsu che viene dallo Sri Lanka, e non è un sostenitore delle Tigri Tamil).

All’ora di pranzo è velocissimo a soddisfare in tempi rapidi, senza troppe attese, i crampi della fame degli avventori. L’ho sentito parlare con i clienti in inglese, spagnolo e francese, oltre che ovviamente in italiano. È sempre sorridente e mette di buon’umore, soprattutto mette di buon umore la cantilena del suo parlare “buongiolno” “vuole altlo”. Oggi, in un momento di calma, mi ha chiesto retoricamente se sentivo il caldo.
“Come tutti, però ormai si tratta di fare il conto alla rovescia per le vacanze”
“Che belle le vacanze, anche noi chiudiamo per due settimane”
“Quindi torni a casa?”
Niente ritorno a casa per il commesso del fornaio: da un anno e due mesi il suo permesso di soggiorno è fermo. Non scaduto, fermo in questura. Per questo non può lasciare l’Italia, perché lui adesso è diventato clandestino, per colpa della burocrazia.
“Pensa da un anno e due mesi non ho neppure il medico della mutua”
Avrei voluto chiedergli come faceva con il lavoro, per il contratto, ma l’espressione della proprietaria seduta dietro alla cassa è stata molto più esplicativa di mille parole. Gli ho chiesto allora come faceva senza medico per le prescrizioni farmaceutiche o anche per un semplice controllo.
“Per gli stranieri extracomunitari è così”

Nessun commento: