Ho fatto ponte. Il mio primo ponte dell’anno (considerando che il 2 maggio ero al pezzo). Tre giorni di assenza dal lavoro, una vera boccata d’ossigeno. In città tutti erano pronti da mesi, non particolarmente devoti (era il patrono di Roma), ma opportunamente pronti, ad affrontare questa mini vacanza d’inizio estiva si erano organizzati da tempo, chi al mare, chi alle terme, chi all’agriturismo, chi a mangiare. E infatti da sabato le città era semideserta. Io invece ho saputo solo venerdì sera alle 19 e sette minuti, per l’esattezza, che lunedì “volendo” (queste le precise parole) avrei potuto rimanere a casa. Peccato non averlo saputo prima, mi sono persa un po’ di cose a cui tenevo, però le dormite di questi tre giorni sono stati un’esperienza indimenticabile. Evviva i ponti, abbasso i “volendo”.
martedì 30 giugno 2009
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