venerdì 5 giugno 2009

Latitanza


In alcuni periodi è faticoso e difficile trovare un momento per scrivere anche solo due righe. Come comprimari di un film mal riuscito si vedono scorrere davanti agli occhi tante notizie, sempre le stesse, che per istinto si preferirebbe non vedere, tacere. E invece magari parlando vengono fuori, diventano quasi dei riempi-buchi nei momenti di vuoto, intanto tutti ne sanno qualcosa, e tutti vogliono, e hanno diritto, di dire la loro. E così mi sono quasi concessa un periodo di latitanza, o di presunzione silenziosa, perché non ho avuto il tempo di leggere e magari anche approfondire quei tanti argomenti, notizie, informazioni che sono relegati a riempire, ma solo a volte, i piccoli spazi che rimangono vuoti. In più, strano a dirsi, ho avuto l'impressione di non aver avuto neppure il tempo di pensare, o vedere gli aspetti quotidiani. Sono insomma rimasta intrappolata in un momento di apatia turbinosa e frenetica, che ha cancellato quasi ogni spirito critico e vitale. Per un po' ho pensato che potesse essere lo stato d'animo degli eremiti, che lasciano scorrere tutte le sensazioni terrene lontane da sè. Poi mi sono ricordata semplicemente che è solo l'inizio di uno dei tanti periodi mestruali.

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