E’ un altro lunedì mattina, che fatica: svegliarsi, alzarsi, iniziare la settimana, prepararsi ad affrontare tutte le imprevedibili novità che riserverà il destino.
A proposito di novità, mi sembra di avvertire nell’aria un senso di sbandamento, mancano i punti di riferimento, sono venute meno le poche certezze che rassicurano la vita di ciascuno di noi.
Ho sempre più la sensazione che si viva in una condizione di eterna balia degli eventi, non si sa più a cosa e a chi prestare attenzione, altresì detto a quale santo votarsi.
Di certo la politica non aiuta: abbiamo visto politici, da prima, spalleggiarsi, seguire il motto reso famoso da Dumas uno per tutti, tutti per uno, ovviamente senza sé e senza ma; e poi ci si sveglia una mattina e tutti, giornali, telegiornali, giornalai, tirano fuori dal cilindro una nuova ideologia: quella della spallata.
La reazione di spaesamento è stata molto forte: Che cosa è? Dove si andrà? Sarà dolorosa? E’ il caso di andare al più vicino centro di traumatologia per avere spiegazioni su possibili effetti?
Il sentore di terror vacui si fa tanto più intenso quando, in attesa di capire quello che preparerà il futuro, distrattamente con la coda dell’occhio e la minestra in bocca, seduti di sghimbescio alla televisione, vediamo George Clooney, con tanto di sguardo “io si che la so lunga” che prepara il caffè a una tipa.
Ma come, non l’avevamo lasciato che in suo onore veniva evirato un toro di ghiaccio?
A questo punto la confusione è completa.
What else?
lunedì 26 novembre 2007
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