mercoledì 28 novembre 2007

Tricologia



Uno dei tanti misteri che avvolgono l’esistenza dei mortali è: perché gli uomini si tingono i capelli? Mentre i primi capelli bianchi (e sicuramente i secondi e i terzi) nelle donne invecchiano, fanno subito vecchia zia, e quindi si corre ai ripari; l’uomo brizzolato è affascinante, comunica sicurezza, esperienze vissute.
I capelli grigi sulle tempie hanno effetto erotizzante, il brizzolato “fa sangue”.
Sia ben inteso, non è il capello brizzolato in se a suscitare fantasie erotiche, mi spiego, il brizzolato di Pacciani era tanto appassionante quanto una colonia di processionarie.
Oltre al capello deve esistere un contorno almeno almeno interessante.
Però nei casi limite, e anche nei casi disperati, un uomo con i capelli grigi non disturba, rimane al suo, decoroso e dignitoso, posto di essere umano.
Invece gli uomini che si tingono i capelli, hanno tutti la stessa tinta, la stessa nuance, la stessa sfumatura. I capelli tinti degli uomini sono tutti del color “Pippo Baudo”, non saprei altrimenti come definire, il marrone pantegana, che si portano in testa.
Dopo la beffa ulteriore danno, il colore è accompagnato anche da una morbida cotonatura che fa tanto ballerina attempata di seconda fila (non ne ho la certezza, ma per me, c’è anche una spruzzatina di lacca che fissa il tutto).
Perché ridursi così? Pensata alla famiglia, e se è proprio la famiglia che vi ha portato a tanto, pensate a chi vi sta intorno.

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