giovedì 9 luglio 2009

Regali


La notizia non è che per fare un paio di chilometri sono, e siamo, costretti a farne il triplo (le strade della città infatti sono inspiegabilmente bloccate, ma il G8 non doveva essere all’Aquila?), o che ieri verso le 14 via nazionale sembrava una strada in una assolata e calda giornata estiva dopo un attacco nucleare (mi sono trovata ad assistere a due convogli di macchine nere ululanti che si incrociavano dai cui finestrini e portelloni del bagagliaio abbassati spuntavano le sagome di mitra o armi simili); i regali sono invece la vera notizia.

Da un paio di giorni leggo di prestigiosi regali e doni tra i potenti della terra, insomma un po’ se babbo natale facesse i regali a santa klaus e alla befana. I primi ad essere “aperti” sono stati dei giacconi blu presidenziali di una prestigiosa marca inglese, che sembrerebbe abbia vestito anche nientemeno che Lawrence d'Arabia negli anni del suo ritorno in Inghilterra, o Che Guevara ed Arthur Miller. Il cavaliere (Silvio B.) avrebbe commissionato e acquistato personalmente una di queste giacche personalizzate (mi sembra di ricordare che il modello si chiami presidential) per ciascuno dei potenti del mondo. È stata quindi la volta di aprire i regali della signora “sindachessa” di Roma, creati appositamente per le signore. Una borsa ecologica realizzata artigianalmente da donne operaie africane in Camerun (vado a memoria) ed assemblate da abili artigiani italiani; ogni borsa è un pezzo unico, e reca disegni etnici o frasi che fanno riferimento all’emancipazione femminile o alla tutela e salvaguardia dell’ambiente.

Prima di arrivare al pezzo forte (il pacco più grosso che si tiene per ultimo), merita una riflessione il caso Merkel e quello Zuma. Nel caso tedesco sarei curiosa di sapere come ha funzionato la consegna dei regali alla coppia. Angela si è beccata il giaccone maschile che ingoffa e insacchetta, mentre il signor Joachim si è beccato la borsa ecologica, oppure arrivata a casa Angela ha tenuto per se la borsa e passato al marito il giaccone? Ma anche in questo caso il cavaliere come si è regolato? Ha fatto preparare un giaccone con le misure di Joachim? Oppure ha dato lo scontrino ad Angela dicendole che avrebbe potuto cambiare le sue misure con quelle del marito? Per quanto riguarda invece Zuma, quella che è arrivata a Roma è una delle tre consorti, e immagino che una volta di ritorno a casa, nel momento del disfacimento delle valigie, le altre due inizieranno sicuramente a chiedere al povero Jacob cosa gli sia stato portato dall’Italia, e senza borse ecologiche (che hanno letto e visto su tutti i giornali), inizieranno i lamenti, i litigi e le recriminazioni “perché hai portato lei e non me? Cos’ha lei che io non ho?”. Insomma una brutta mezz’ora. Anche in questo caso mi chiedo come si sia regolata la signora sindachessa: ha preparato altri due pacchetti che di nascosto ha consegnato allo staff in modo che siano consegnate alle altre signore Zuma? Oppure ha fatto finta di nulla, facendo risparmiare al marito sull’acquisto di due borse?

L’ultimo regalo consiste infine in un libro (prezioso) d’arte sul Canova. E siccome è troppo lunga e particolareggiata la descrizione del cadeaux la copio direttamente dalle agenzie: “Un libro d'arte monumentale, realizzato con materiali preziosi (marmo statuario di Carrara per la copertina, carta fatta a mano, broccati di seta e fili d'oro per la rilegatura) messi a disposizione gratuitamente da 23 maestri artigiani italiani. L'invenzione della bellezza, l'omaggio voluto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per i Capi di Stato che intervengono al G8 dell'Aquila. Il volume, che pesa 24 kg, e' accompagnato da due cofanetti (in legno di frassino e mogano rifiniti manualmente in foglia d'oro) contenenti un sontuoso segnalibro e una lente, nonché gli inni nazionali calligrafati e miniati”. Ventiquattro chili di libro!! Non voglio immaginare quanto gli toccherà pagare al check-in quando saranno pesate le valige.

Ma il mio dubbio principale è un altro: in genere i regali non dovrebbe farli l’ospite al padrone di casa? Insomma non funziona che se io vado a trovare qualcuno gli porto un pensierino? Una bottiglia di vino o un dolce per un invito a una cena informale, un mazzo di fiori per uno più formale, un regalo più impegnativo per particolari circostanze? Questo modello di comportamento sembra autorizzare l’ospite a scroccare oltre all’invito anche un ulteriore regalo. Aiuto! Non ci capisco più nulla. Santa Lina Sotis, Beata Cristina Parodi, date una risposta a questi miei atroci dubbi.

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