venerdì 3 luglio 2009

Tutti nudi … alla meta

Con terrore leggo la notizia riportata sul Corriere di oggi: “Tutti nudi al lavoro per un giorno”. In due parole un’azienda inglese ha scelto di far lavorare per un giorno i suoi dipendenti nudi come vermi, sembra per favorire la complicità tra colleghi. Spero che nessuna azienda italiana voglia ripetere l’esperienza, perché per un attimo mi sono vista la proiezione di colleghi ed ex colleghi che si aggirano nudi in giro per gli uffici, e ho sentito tutte le possibili battute (maschili) e i commenti acidi (femminili) della giornata nude look.

L’esperienza, traumatica per il povero dipendente sempre più vessato (oltre ad essere sfruttato, sottopagato, gli manca solo l’affondo finale), potrebbe avere un risvolto sociale di una certa qual importanza se a presentarsi nudi fossero i datori di lavoro. Come nella favola del re nudo forse, ma solo forse, il cosiddetto capo, proprietà, direttore, boss, uber alles, perderebbe un po’ della sua arroganza; sarebbe meno iracondo nella gestione del lavoro e “dei suoi sudditi”, e forse meno sordo e attento a legittime richieste, a opinioni contrastanti. Ma come ci hanno sempre insegnato i sogni sono solo desideri racchiusi in fondo al cuore, e mi è parso di capire che questa eventualità non sia minimamente contemplata. Pazienza. Meglio rimanere tutti ben coperti, almeno fino a quando per altri motivi non finiremo tutti in mutande.

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