Nel Sudan, decine di agenti di polizia e quasi 200 persone appartenenti a diverse tribù, di diverse etnie, sono rimasti uccisi questa settimana negli scontri tribali scoppiati nell'area del Sud Kordofan, vicina al Darfur. Lo ha reso noto il ministero degli Interni, precisando che il bilancio dei combattimenti, avvenuti martedì, è di 89 morti tra i Misseriya, 80 tra i Rizeigat e 75 tra i membri delle forze dell'ordine. Il Sud Kordofan, nella regione centrale del paese africano, è stata una delle zone di maggiore conflitto nel corso della guerra ventennale tra le milizie di Khartoum e i ribelli sudisti che si è conclusa nel 2005.
venerdì 29 maggio 2009
giovedì 28 maggio 2009
È la stampa, bellezza
Il gruppo editoriale Metro International ha annunciato che intende vendere le sue attività in Italia e Portogallo dopo aver perso, nei due paesi, 2,5 milioni di euro solo nel 2008.
In Italia, Metro è distribuito gratuitamente in 815 mila copie nelle città di Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna e Geneva. La concorrenza di altri quotidiani gratuiti come "Leggo", distribuito dal "Messaggero", e "City" edito dal gruppo del "Corriere della Sera", unita alla recessione economica, ha impedito all'edizione italiana di "Metro" di mantenere la propria rete di sponsor. Senza troppo disturbo, lo scorso mese, è stato chiuso 24minuti, il quotidiano che poteva essere letto in soli 24 minuti.
martedì 26 maggio 2009
Le fasi dell'economia: la bolla dei tulipani
Nel 1600 in Olanda il bulbo del tulipano era considerato un vero e proprio oggetto di lusso. Ne esistevano centinaia di tipi, che producevano fiori dai colori rarissimi, frutto di particolari ibridi e incroci. Nel paese si scatenò una vera e propria gara fra i membri della classe media per superarsi nel possesso dei fiori più rari, tanto che i prezzi dei bulbi arrivarono a livelli astronomici. Ebbe così inizio la “tulipanomania”: la prima bolla speculativa documentata nella storia del capitalismo.
Nel 1623, quando il reddito medio annuo di un olandese era di 150 fiorini, un bulbo di tulipano poteva arrivare a costare anche mille fiorini. Nel 1635 fu registrata una vendita record per un bulbo di Semper Augustus che fu venduto a Haarlem per 6000 fiorini. Un anno più tardi, nel 1636, i tulipani iniziarono ad essere scambiati nelle borse valori di numerose città olandesi. Ciò incoraggiò la speculazione, tanto che molti vendevano le proprie case, o le terre, per acquistare tulipani.
Alcuni commercianti vendevano bulbi che erano stati appena piantati o quelli che ancora dovevano esserlo. In pratica, dei futures sui tulipani. Un editto statale cercò di por fine a questa speculazione, vietando il cosiddetto “commercio del vento”, ma venne del tutto ignorato.
Nel febbraio del 1637 i prezzi iniziarono a scendere. Si diffuse allora il panico, perché tutti capirono d’un tratto che pagare un tulipano come una casa a tre piani era pura follia. Tutti gli investitori cercarono di vendere i propri bulbi, facendo precipitare ancor più i prezzi. Migliaia di speculatori si ritrovarono così sul lastrico. Il governo cercò d’intervenire per trovare accordi tra i privati, ma alla fine furono i giudici a decidere: i debiti non erano esigibili, perché la speculazione sui bulbi era come un gioco d’azzardo.
Il mondo da allora è molto cambiato, ma il principio alla base di quella prima, lontana bolla finanziaria, è lo stesso che ha caratterizzato il crollo dei mercati nei mesi scorsi: prezzi gonfiati per anni e, d’un tratto, vendita nel panico.
lunedì 25 maggio 2009
Il lavoro che non c’è
Negli Usa l’aumento del tasso di disoccupazione sta causando un incremento del numero delle insolvenze, tra i titolari di mutui: mentre gli esperti prevedono che di qui a breve la quota dei disoccupati salirà in doppia cifra, sono sempre più numerosi i proprietari di abitazioni che, rimasti senza lavoro, non sono in grado di pagare la rata del mutuo. L’ultimo capitolo del dramma immobiliare in corso negli Stati Uniti, ha come protagonisti non i titolari dei subprime, ma cittadini “storicamente” stabili dal punto di vista finanziario, che proprio a causa della crisi economica stanno iniziando ad avere problemi con il lavoro e quindi con le rate del mutuo. “La disoccupazione, l’impossibilità di effettuare straordinari, il passaggio forzato dal tempo pieno al part time stanno provocando numerose insolvenze – spiega l’economista di Moody’s, Mark Zandi – e questo sta accadendo da un capo all’altro degli Stati Uniti”.
In Russia la disoccupazione ha toccato il livello più alto del decennio mentre il risparmio ha preso il posto del consumismo. È quanto emerge dagli ultimi dati del Rosstat, il servizio federale di statistica. Il numero dei disoccupati ad aprile ha raggiunto i 7,7 milioni su una forza lavoro complessiva di 75,2 milioni di persone, con un tasso, quindi, del 10,2 per cento. Circa tre milioni di lavoratori hanno perso il posto dalla scorsa estate. La distribuzione ha segnato un -5,3 per cento, il terzo calo mensile consecutivo dopo nove mesi di crescita. I consumatori russi, un tempo noti per l'esuberanza delle spese, stanno diventando più frugali. La produzione industriale si è contratta del 17 per cento rispetto ad aprile 2008. L'economia nazionale ha subito una flessione a causa dei prezzi petroliferi più bassi e del minore accesso a capitali a breve termine. Il primo ministro, Vladimir Putin, ha detto più volte che la crisi durerà poco e che il prodotto interno lordo riprenderà a crescere l'anno prossimo. Alcuni esponenti di governo, tuttavia, come il ministro delle Finanze, Alexei Kudrin, hanno avvertito che , nonostante la risalita delle quotazioni del greggio e l'apprezzamento del rublo, la crisi potrebbe essere più lunga del previsto.
E in Italia, cambia la geografia di colf e badanti. Non più "signola cosa plepalo pel planzo". Con la crisi le domestiche sono “prevalentemente sposate, separate o vedove, di età superiore ai 40 anni. Svolgono lavori domestici a ore, alcune si dedicano agli anziani ma non in forma di co-residenza” e 1 su 4 è italiana.
venerdì 22 maggio 2009
… nella vita comandi fino a quando ci hai stretto in mano il tuo telecomando
Agenti dei servizi segreti venezuelani hanno compiuto ieri notte un blitz negli uffici del presidente del principale network televisivo vicino all’opposizione di governo. Solo qualche giorno fa il presidente Hugo Chavez aveva dichiarato che sarebbero state intraprese azioni punitive contro i media a lui ostili.
giovedì 21 maggio 2009
Aspettative
Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità (WHO) una bambina che nasce oggi in Giappone può ragionevolmente arrivare a festeggiare il suo 86esimo compleanno; più o meno lo stesso accade a un bambino che nasce nella Repubblica di San Marino che ha un’aspettativa di vita pari a 81 anni. Nella Sierra Leone, uno stato sulla costa occidentale dell’Africa, la lunghezza media della vita è di appena 39 anni, l’Afghanistan, invece, almeno in questo caso non fa alcuna differenza tra uomo e donna, che possono pensare di arrivare a 41-42 anni. Who tiene però a sottolineare che dal 1990 in alcuni paesi per le migliorate condizioni igieniche, per importanti campagne di prevenzione e vaccinazione o semplicemente (si fa per dire) perché sono finite delle guerre uomini e donne possono diventare un po’ più vecchi. Ad esempio in Eritrea, se per molti anni arrivare ai 33 anni era un vero record, gli uomini ora possono raggiungere i 61 anni e i 65 le donne. Lo stesso si può dire della Liberia che dai 29 anni si è passati ai 54 per gli uomini e i 58 per le donne. In altri paesi come l’Angola, il Bangladesh, le Maldive, il Niger e Timor Est l’aspettativa di vita è aumentata mediamente di 10 anni. In altri paesi invece - Zimbabwe, Swaziland, Botswana, Zambia e Congo – oggi si muore prima rispetto a 10 anni fa, per malaria, hiv, tubercolosi, malnutrizione e diarrea. Sembra incredibile ma esistono paesi dove oggi si muore ancora per la diarrea.
Lupo Alberto in Africa
Lupo Aberto, lo storico lupo blu disegnato da Silver, Guido Silvestrini arriva in Africa. Grazie ad una campagna organizzata da una ong di Milano, Albert-le-loup - come viene chiamato nell’Africa francofona - sarà il protagonista di una campagna di sensibilizzazione all’alfabetizzazione nel Continente Nero. Lupo Alberto accompagnerà a scuola i bambini di strada dell’Etiopia, mentre nel Senegal e nel Congo Brazzaville promuoverà l’inserimento nelle istituti scolastici dei bambini handicappati.
La guerra: una brutta cosa da uomini
L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha lanciato un allarme: lo stupro è usato come strumento di guerra nella regione del Kivu del Sud.
Nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo sconvolta da 5 anni di guerra si è scoperto che gli stupri a donne e bambine vengono utilizzati sistematicamente come "arma di guerra" da entrambe le parti in lotta. A darne notizia è stata Elisabeth Byrs, portavoce dell'ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell'Onu: "Il nostro deve essere considerato come un vero e proprio grido d'allarme. Siamo scandalizzati per la situazione del Sud Kivu, dove si può constatare una recrudescenza delle violenze sulla popolazione civile, con uccisioni saccheggi, stupri. Questi ultimi sono ripresi con una frequenza drammatica e vengono utilizzati come arma da guerra".
La guerra nella regione del Kivu è iniziata nel 2004 e mai terminata. Nel maggio 2004 le truppe ribelli di Laurent Nkunda occuparono la città di Bukavu, insieme a milizie Tutsi scontrandosi con l’esercito della Repubblica Democratica del Congo. Nkunda dichiarava ufficialmente di esigere un'azione preventiva e un aiuto contro una nuova possibile repressione dei Tutsi da parte degli Hutu dopo il genocidio ruandese. In realtà Nkunda occupò importanti zone minerarie, e il parco nazionale di Virunga.
Attualmente Nkunda, arrestato nel gennaio 2009 e in attesa di essere estradato in Congo, è indagato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra, ed è stato accusato da Amnesty International di aver usufruito nei suoi attacchi anche di bambini soldato.
mercoledì 20 maggio 2009
Tempi di rincari
Fanno sapere dall’ufficio del turismo di Monaco di Baviera che alla prossima Oktoberfest la birra sarà più costosa del 5 per cento. Il costo di un litro potrà variare dai 6,50 agli 8,60 euro, pari ad un aumento medio di circa 60 centesimi rispetto al 2008. Una dura notizia da buttare giù.
Ecomostro spettacolo
Venghino signori, venghino…
Lo “scheletrone” sull’isola della Palmaria - in provincia di La Spezia - sarà abbattuto venerdì prossimo. Una bellissima notizia. Finalmente sparirà quella cosa di cemento armato, lasciata lì per anni come un memento a tutti di quanto l’uomo sia un maestro nel rendere brutto ciò che è naturalmente sublime.
La regione ha ritenuto opportuno trasformare questo abbattimento in uno spettacolo aperto al pubblico: “Si potrà assistere all’implosione della struttura dall’imbarcazione Albatros, che salperà dalla Passeggiata Morin della Spezia alle ore 8.50 e farà una sosta intermedia al molo di Porto Venere alle ore 9.30”. E come nelle gite con tanto di vendita di pentole si raccomanda la massima puntualità a tutti.
martedì 19 maggio 2009
Ridi che ti passa
Un'equipe dell'Università di Cagliari ha scoperto il mistero dietro l’espressione “riso sardonico”, che descrive un ghigno tra il diabolico e il divertito, e che già Omero faceva risalire culturalmente alla Sardegna. L'ambiguità del famoso sorriso deriverebbero da un uso delle tribù sarde di somministrare ai condannati a morte l’estratto del sedano acquatico (Oenanthe fistulosa), molto diffusa vicino ai corsi d’acqua dell’isola, che produceva una contrazione dei muscoli facciali. Perché questo cocktail pre-morte? Le civiltà pre-nuragiche erano convinte che la morte fosse l'inizio di una nuova vita da salutare con un'espressione ridente.
lunedì 18 maggio 2009
Staremo tutti meglio
Governo e regioni stanno ragionando sull’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè di quei servizi medici-sanitari che devono essere garantiti a tutti. Ovviamente è cosa nota che i conti della sanità sono in rosso. Non c’è federalismo che tenga, le regioni, anche quelle virtuose, fanno fatica “ad arrivare a fine mese”. In più la famosa coperta, quella che se si tira da una parte lascia i piedi al freddo, è sempre troppo corta. Ed è così che se le regioni chiedono, per il patto della salute 2010-2012, 7 miliardi in più per la sanità, il governo è disposto a tirarne fuori dal portafoglio solo 4,5. I nuovi Lea saranno quindi, come è facile dedurre da questa lunga premessa, all’insegna del risparmio; anche se, il governo ha come obiettivo ottimizzare l’erogazione dei servizi: dare cioè migliori servizi e risparmiare 2 miliardi di euro.
Ci saranno infatti alcuni stralci, formula elegante per dire ora saranno ca…. per tutti.
Ad esempio certe analisi di laboratorio, particolari interventi di radiologia, e alcune protesi non saranno più contemplati nei Lea. Diverse prestazioni dall’ospedale saranno trasferite in ambulatorio, trasferimento che oltre all’inevitabile risparmio su eventuali ricoveri, farà cassa, costringendo il paziente a pagare un ticket sulla specialistica (36 euro).
E cosa dire, di un paese che ha una natalità pari a quella dei koala in cattività? Anche le quasi-mamme o le vorrei-fare-un-figlio incorreranno in questa sanatoria sanitaria: saranno garantite solo i controlli di routine fase per fase, il test Hiv, i corsi pre-parto e una visita dopo parto. Tutto il resto dall’amniocentesi in poi - per venire in contro alla donna - sarà a pagamento.
Non si salverà neppure chi ha mal di denti. La cura gratuita delle prestazioni base sarà garantita solo alle categorie fragili: pazienti da 0 a 14 anni, malati affetti da patologie rare e che senza cure dentarie potrebbero aggravarsi, e chi è in difficoltà economica – che deve essere certificata dall’Isee -.
Insomma, come diceva qualcuno, la soluzione potrebbe essere sposarsi con un ricco ereditiere/ una ricca ereditiera, o se non si trova nessuno disposto a sì tanto sacrificio, non ammalarsi.
E cosa dire, di un paese che ha una natalità pari a quella dei koala in cattività? Anche le quasi-mamme o le vorrei-fare-un-figlio incorreranno in questa sanatoria sanitaria: saranno garantite solo i controlli di routine fase per fase, il test Hiv, i corsi pre-parto e una visita dopo parto. Tutto il resto dall’amniocentesi in poi - per venire in contro alla donna - sarà a pagamento.
Non si salverà neppure chi ha mal di denti. La cura gratuita delle prestazioni base sarà garantita solo alle categorie fragili: pazienti da 0 a 14 anni, malati affetti da patologie rare e che senza cure dentarie potrebbero aggravarsi, e chi è in difficoltà economica – che deve essere certificata dall’Isee -.
Insomma, come diceva qualcuno, la soluzione potrebbe essere sposarsi con un ricco ereditiere/ una ricca ereditiera, o se non si trova nessuno disposto a sì tanto sacrificio, non ammalarsi.
Ne danno il triste annuncio…
Poche righe per un necrologio. Sabato è uscito l'ultimo numero stampato del quotidiano "Tucson Citizen", il più antico dell'Arizona; il giornale continuerà a esistere solo nella versione online. Non che ne avessi mai letto una copia, però mi mette un po’ di tristezza pensare che la tendenza sarà: niente più pagine croccanti, punta delle dita macchiate di grigio-nero, e odore di carta stampata, ma solo tanti click-click sulla tastiera. Stessa decisione è stata presa anche per la testata del Michigan "Ann Arbor News", che cesserà le pubblicazioni il 23 luglio per proseguire l'attività solo su internet.
Naso da barracuda, rosso sangue vestito
Si tratta solo di aspettare un paio d’anni. In Italia stanno infatti arrivando 25 nuovi treni super veloce e di ultima generazione, gli Agv. Il Times li descrive con un profilo aggressivo e un colore violento (naso da barracuda e vernice rosso ‘haemoglobin’); collegheranno a 360 chilometri l’ora le più importanti tratte italiane. I nuovi treni saranno targati Nuovo Trasporto Viaggiatori, una società nata dall’unione tra i vertici dell’imprenditoria, banche e assicurazioni. Capotreno dell’Agv è Giuseppe Sciaronne, ex direttore generale del Centro Studi Sistemi di Trasporto, in carrozza: Luca di Montezemolo, presidente del gruppo Fiat, Diego Della Valle, il signor Tod’s, Alberto Bombassei, chairman del gruppo Brembo, Intesa Sanpaolo e Generali.
venerdì 15 maggio 2009
Sinite Parvulos venire ad me
La giunta del Lazio si è fatta promotrice di una importante iniziativa a favore dell'infanzia. In tempi brevi metterà infatti a disposizione di Telefono Azzurro tutte le sedi regionali che ospitano servizi sanitari e socio-assistenziali. In pratica tutti i consultori, le asl, gli sportelli informativi degli ospedali e dei poliambulatori diventeranno punti di presidio e divulgazione del 114, il numero antiabusi rivolto ai bambini e ai minori. La convenzione regione-Telefono Azzuro sarà valida sino alla fine del 2010. In questo lasso di tempo la regione potrà segnalare alle autorità competenti eventuali casi di rischio, fare attività di formazione, e monitorare la situazione con rapporti semestrali che evidenzino tutte le problematiche riscontrate.
Drug’s in the air
Qualche tempo fa era nell’aria dei vicoli romani di Trastevere, prima ancora si parlò delle acque dell’Arno e del Tamigi, ora è la volta della Spagna. Perché a quanto pare a Barcellona e a Madrid la droga è nell’aria.
I ricercatori del Consiglio superiore di ricerche scientifiche (Csic) hanno trovato, mediante filtri installati in due centri di misurazione della qualità atmosferica, alte concentrazioni di cocaina, eroina, cannabis ed ecstasy a Barcellona, nella zona universitaria della via Diagonale e a Madrid, nel campus dell'Università Complutense. La cocaina è la sostanza con la concentrazione più elevata, simile a quella di metalli pesanti dovuti alle emissioni delle auto. Nell'aria di Barcellona si registra una media giornaliera di 210 milionesimi di grammo di cocaina, mentre, cosa inimmaginabile, nel fine settimana questa quantità si quadruplica. Nella capitale, invece, i valori medi della cocaina sono più alti, forse perché la centralina di misurazione è relativamente vicina ad un quartiere di spaccio.
Visti dagli altri
Per il Financial Times l'Italia è ancora malata. La sua economia ha subito una serie di recessioni negli ultimi dieci anni. Ma quello che preoccupa è il mercato del lavoro definito "ancora rigido e non competitivo". Dal 2000 il costo del lavoro è cresciuto del 45 per cento. La produttività si è bloccata, a fronte di una crescita media dell'uno per cento nell'area dell'euro. Le esportazioni ne hanno risentito. L'Italia non non ha vissuto il boom del credito di altri paesi; mentre l'indebitamento pubblico è pesante, quello privato è basso. Insomma una catastrofe. Al porto di Genova sono stati visti alcuni scafisti prendere prenotazioni per viaggi della speranza alla volta di Australia; Usa: Hong Kong.
giovedì 14 maggio 2009
Giovedì? Gnocchi
La città di Gent, in Belgio, è la prima città al mondo a promuovere il “giovedì vegetariano”. Un ritorno al vecchio giovedì-gnocchi. I funzionari degli enti locali saranno i primi ad abbandonare la carne un giorno a settimana, seguiti, a settembre, dai bambini nelle scuole. I 5.000 impiegati comunali riceveranno gratuitamente un “piano vegetariano” della città mentre ai 1.500 ristoranti cittadini sarà spedito un ricettario gratuito di cucina vegetariana. Saranno inoltre proposte lezioni di cucina vegetariana a cuochi professionisti ed a privati cittadini. Gent ha voluto introdurre il giovedì vegetariano per due motivi: secondo la Fao il bestiame è responsabile della produzione del 18 per cento delle emissioni di gas ad effetto serra (ogni riduzione nel consumo di carne può dunque avere un effetto benefico sull’ambiente); inoltre, il consumo eccessivo di carne aumenta il rischio di malattie quali colesterolo, cancro, diabete ed obesità.
A proposito di compagnie low cost
Roma-Londra: 0,1 centesimo. Non c'è stata una volta però che abbia tirato fuori dalla carta di credito solo 2 centesimi per un andata-ritorno qualsiasi; da qualche parte, spuntavano fuori sempre dei costi aggiuntivi. Le cose forse però da oggi potrebbero cambiare. Non che si compreranno biglietti a 1 centesimo, ma almeno una decina di compagnie aeree hanno accolto la richiesta della Commissione europea di migliorare i loro siti internet per rendere più trasparente l'acquisto dei biglietti online. L’Unione Europea sembra si sia incarognita proprio sulla presentazione delle tariffe: spesso le tasse aeroportuali, i costi aggiuntivi, le imposte generiche e le assicurazioni sono mostrati solo quando la procedura di acquisto è quasi completata, invece che all'inizio. Qualcuno sembra che abbia già provveduto a modificare i siti, altri lo faranno invece dopo il periodo delle vacanze estive (stagione propizia per fare cassetta), solo pochi hanno contestato ogni addebito e non hanno risposto alla Commissione, con il rischio di incorrere in provvedimenti da parte delle varie autorità di volo nazionali.
L'inchiesta dell'Ue è partita a settembre del 2007, dopo uno studio da cui emergeva che un cliente su tre veniva fuorviato, da un controllo fatto a marzo di quest’anno su 70 compagnie 16 risultavano, per quanto riguarda le loro pratiche commerciali, al di sotto degli standard.
L'inchiesta dell'Ue è partita a settembre del 2007, dopo uno studio da cui emergeva che un cliente su tre veniva fuorviato, da un controllo fatto a marzo di quest’anno su 70 compagnie 16 risultavano, per quanto riguarda le loro pratiche commerciali, al di sotto degli standard.
La nuova campagna della più famosa compagnia low cost
La dieta dell'Africa Orientale
Nella stagione in cui tutti i media si sentono legittimati a dare suggerimenti su come eliminare dai chili ai liquidi di troppo e su come, cosa e quanto mangiare per perdere peso, pochi parlano della dieta dell'Africa Orientale.
Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef) sulla base di dati raccolti negli ambulatori e centri nutrizionali nei paesi del Corno d'Africa stima che circa 20 milioni di persone, di cui 5 milioni di bambini, sono in stato di grave malnutrizione. Il perdurare di una combinazione di insufficienza cronica di produzione agricola, conflitti, cambiamenti climatici e instabilità politica sta alla base della crisi, sensibilmente peggiorata da Settembre 2008 quando le persone bisognose di aiuti alimentari erano circa 14 milioni. In Somalia, dove proprio ieri il governo per fermare la guerra e le violenze degli estremisti islamici Al Shabaab ha reintrodotto la Sharja, il tasso nazionale di malnutrizione acuta è del 18,6 per cento ma in alcune regioni arriva al 20 per cento. A Gibuti, tra il 2007 e il 2008, c’è stato un netto aumento dei bambini malnutriti, passati da 7.302 casi a 18.417. In Eritrea, a causa di una stagione delle piogge in ritardo e irregolare, nelle province di Gash Barka e Anseba il tasso di malnutrizione acuta ha superato il 15 per cento, la soglia di emergenza definita dall’Organizzazione mondiale della sanità, di conseguenza a Febbraio di quest’anno i bambini portati nei centri nutrizionali di emergenza sono raddoppiati e in alcuni centri aumentati fino a sei volte più.
Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef) sulla base di dati raccolti negli ambulatori e centri nutrizionali nei paesi del Corno d'Africa stima che circa 20 milioni di persone, di cui 5 milioni di bambini, sono in stato di grave malnutrizione. Il perdurare di una combinazione di insufficienza cronica di produzione agricola, conflitti, cambiamenti climatici e instabilità politica sta alla base della crisi, sensibilmente peggiorata da Settembre 2008 quando le persone bisognose di aiuti alimentari erano circa 14 milioni. In Somalia, dove proprio ieri il governo per fermare la guerra e le violenze degli estremisti islamici Al Shabaab ha reintrodotto la Sharja, il tasso nazionale di malnutrizione acuta è del 18,6 per cento ma in alcune regioni arriva al 20 per cento. A Gibuti, tra il 2007 e il 2008, c’è stato un netto aumento dei bambini malnutriti, passati da 7.302 casi a 18.417. In Eritrea, a causa di una stagione delle piogge in ritardo e irregolare, nelle province di Gash Barka e Anseba il tasso di malnutrizione acuta ha superato il 15 per cento, la soglia di emergenza definita dall’Organizzazione mondiale della sanità, di conseguenza a Febbraio di quest’anno i bambini portati nei centri nutrizionali di emergenza sono raddoppiati e in alcuni centri aumentati fino a sei volte più.
mercoledì 13 maggio 2009
Allarme dal mondo: ricaricare un mp3 o salvare un orso polare?
L'uso di piccoli elettrodomestici come mp3, lettori video portatili, cellulari può essere una minaccia per l'ambiente.
Per l'International Energy Agency di Parigi, entro il 2030, solo i "gadget elettronici" triplicheranno i consumi di energia sino a 1.700 terawattore, che corrisponde all'attuale consumo di Usa e Giappone messi insieme; e per reperire tutta questa energia sarà necessario incrementare la produzione, costruendo ad esempio ben 200 nuove centrali (da Parigi qualcuno sembra abbia fatto riferimento anche a un certo Scansanò, con l’accento sull’ultima vocale come per Carlà da quando è diventata Sarkozy, per eventuali depositi di scorie). Nel 2008 la bolletta mondiale della luce dei piccoli elettrodomestici, tv compresa, ha raggiunto gli 80 miliardi di euro, cifra che per il 2009 è sicuramente destinata a salire visto che i paesi sviluppati ogni anno comprano nuovi prodotti elettronici (l'andamento è di +15 per cento l'anno). L'International Energy Agency stima che il mondo avrà presto 2 miliardi di televisori, e che insieme ai cellulari e lettori vari potrebbero arrivare a produrre 1 miliardo di tonnellate di co2 all'anno. Uno scenario preoccupante, un mondo reso sempre più inquinato e scemo per colpa della televisione. Quindi prima di diventare i protagonisti del peggior film di fantascienza: è proprio necessario camminare con il lettore mp3 sempre acceso? E non sarebbe il caso di tenere spenta la tv invece di criticare il livello dei suoi programmi?
Per l'International Energy Agency di Parigi, entro il 2030, solo i "gadget elettronici" triplicheranno i consumi di energia sino a 1.700 terawattore, che corrisponde all'attuale consumo di Usa e Giappone messi insieme; e per reperire tutta questa energia sarà necessario incrementare la produzione, costruendo ad esempio ben 200 nuove centrali (da Parigi qualcuno sembra abbia fatto riferimento anche a un certo Scansanò, con l’accento sull’ultima vocale come per Carlà da quando è diventata Sarkozy, per eventuali depositi di scorie). Nel 2008 la bolletta mondiale della luce dei piccoli elettrodomestici, tv compresa, ha raggiunto gli 80 miliardi di euro, cifra che per il 2009 è sicuramente destinata a salire visto che i paesi sviluppati ogni anno comprano nuovi prodotti elettronici (l'andamento è di +15 per cento l'anno). L'International Energy Agency stima che il mondo avrà presto 2 miliardi di televisori, e che insieme ai cellulari e lettori vari potrebbero arrivare a produrre 1 miliardo di tonnellate di co2 all'anno. Uno scenario preoccupante, un mondo reso sempre più inquinato e scemo per colpa della televisione. Quindi prima di diventare i protagonisti del peggior film di fantascienza: è proprio necessario camminare con il lettore mp3 sempre acceso? E non sarebbe il caso di tenere spenta la tv invece di criticare il livello dei suoi programmi?
Ryan Dodge, consigli di un blogger
Il blogger Ryan Dodge (un uomo) ha scritto per la rivista Glamour Usa (che si rivolge prevalentemente a un pubblico di donne) "5 semplici gesti gratuiti per far capire a un uomo quanto si tiene a lui" sottotitolo come fare sorridere un uomo in 5 mosse. A parte che se un uomo ci vedesse dal parrucchiere e dall'estetista quando cerchiamo di salvare il salvabile si farebbe delle grasse risate altro che timidi sorrisi, comunque secondo Dodge rendere felice un uomo è molto facile (affermazione che sembra voler sottolineare l'insoddisfazione femminile, di donne sempre così complicate e con troppe esigenze), quindi con uno slancio di nobiltà d'animo elenca a tutte le donne i suoi preziosi consigli.
Prima indicazione: toccare il braccio di lui mentre parla.
Può andare bene anche guardarlo con occhi sognanti e sorridere dolcemente mentre parla di cose che abitualmente alle donne interessano quanto la procedura di una colonscopia, ma quando una donna tocca il braccio del suo interlocutore suscita sorpresa e un vago eccitamento
Seconda: mandare di tanto in tanto un sms sul far del pomeriggio.
Nulla rompe la monotonia e lo stress di una dura giornata di lavoro come un sms vagamente flirtante (credo che intenda non un banale quanto mi pensi?, ma un velato elogio alle sue doti di maschio). Insomma mentre lui suda sette camice in ufficio, e la donna è semplicemente sotto la schiacciasassi deve trovare un momento per dirgli che i suoi pettorali sono sexi e super arrapanti.
Terza: fare domande su qualcosa di cui lui sia un esperto.
E mostrare attenzione e stupore della sua sapienza. Lui sorriderà, ma a me sta già venendo da piangere.
Quarta: fare complimenti.
Fare i complimenti infatti gratifica lui e rende consapevole lei di quanto lo si conosca bene (un genio questo Dodge, della serie cornute e mazziate, o come avere la botte piena di complimenti e la moglie completamente ubriaca di consapevolezza). Il suggerimento sui complimenti da fare varia da: adoro quella tua smorfia mentre fai il cruciverba, o la tua pelle ha veramente un buon odore maschile.
Ultima: fargli avere la pagina di diario del giorno dopo primo appuntamento/incontro.
Sembra che mostrare le insicurezze altrui rende gli uomini più forti e sicuri di sé. Non tutte però tengono un diario, non tutte sul diario annotano il dopo serata, e sopratutto non tutte sono insicure o hanno voglia di ricordare un appuntamento banale.
In fondo alla lista piccolo piccolo c'è anche un suggerimento extra: regale una serata da passare con gli amici. Detto tra noi Ryan serviva tutta ‘sta lista per chiedere di poter andare a ubriacarsi con gli amici? Io stavo infatti prendendo nota, e ingoiando bocconi amari pur di tenermi stretto con qualche sacrificio il prossimo fidanzato.
Prima indicazione: toccare il braccio di lui mentre parla.
Può andare bene anche guardarlo con occhi sognanti e sorridere dolcemente mentre parla di cose che abitualmente alle donne interessano quanto la procedura di una colonscopia, ma quando una donna tocca il braccio del suo interlocutore suscita sorpresa e un vago eccitamento
Seconda: mandare di tanto in tanto un sms sul far del pomeriggio.
Nulla rompe la monotonia e lo stress di una dura giornata di lavoro come un sms vagamente flirtante (credo che intenda non un banale quanto mi pensi?, ma un velato elogio alle sue doti di maschio). Insomma mentre lui suda sette camice in ufficio, e la donna è semplicemente sotto la schiacciasassi deve trovare un momento per dirgli che i suoi pettorali sono sexi e super arrapanti.
Terza: fare domande su qualcosa di cui lui sia un esperto.
E mostrare attenzione e stupore della sua sapienza. Lui sorriderà, ma a me sta già venendo da piangere.
Quarta: fare complimenti.
Fare i complimenti infatti gratifica lui e rende consapevole lei di quanto lo si conosca bene (un genio questo Dodge, della serie cornute e mazziate, o come avere la botte piena di complimenti e la moglie completamente ubriaca di consapevolezza). Il suggerimento sui complimenti da fare varia da: adoro quella tua smorfia mentre fai il cruciverba, o la tua pelle ha veramente un buon odore maschile.
Ultima: fargli avere la pagina di diario del giorno dopo primo appuntamento/incontro.
Sembra che mostrare le insicurezze altrui rende gli uomini più forti e sicuri di sé. Non tutte però tengono un diario, non tutte sul diario annotano il dopo serata, e sopratutto non tutte sono insicure o hanno voglia di ricordare un appuntamento banale.
In fondo alla lista piccolo piccolo c'è anche un suggerimento extra: regale una serata da passare con gli amici. Detto tra noi Ryan serviva tutta ‘sta lista per chiedere di poter andare a ubriacarsi con gli amici? Io stavo infatti prendendo nota, e ingoiando bocconi amari pur di tenermi stretto con qualche sacrificio il prossimo fidanzato.
martedì 12 maggio 2009
Ma il peggio è passato?
Il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha detto al Financial Times che la crisi globale ha toccato il suo punto più basso e che ora alcune delle maggiori potenze economiche sono in grado di mettersi alle spalle la recessione e tornare a crescere. L'ottimistico commento del leader della Bce si aggiunge alle ultime osservazioni dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha evidenziato una pausa nel rallentamento della Francia, dell'Italia, della Gran Bretagna e della Cina.
A fine aprile però i banchieri centrali e i ministri delle finanze, riuniti a Washington per l'incontro del Fondo monetario internazionale, erano ancora cauti e prevedevano una modesta ripresa non prima del 2010. E fino alla scorsa settimana lo stesso Trichet aveva prospettato per i paesi dell'area euro un'attività economica debole per il resto dell'anno, prima di una graduale ripresa nel 2010.
La gravità della crisi, di contro sarebbe però confermata dagli ultimi dati ufficiali che mostrano un calo della produzione industriale a marzo del 4,6 per cento in Italia e dell'1,4 per cento in Francia e dalle aspettative degli economisti che prevedono per l'eurozona una contrazione tra il 2 e il 2,5 per cento nel trimestre in corso.
Per quel poco che ne capisco mi sembra che le previsioni economiche siano attendibili come quelle astrologiche. Ormai non si sa più a chi credere, a Trichet o al mago Otelma, meglio gli approfondimenti del Sole 24 ore o impratichirsi sull’influsso congiunturale di Giove su Astra? E soprattutto per quanto tempo ancora dovremo mangiare pane e cipolla e ascoltare tutti questi espertoni?
A fine aprile però i banchieri centrali e i ministri delle finanze, riuniti a Washington per l'incontro del Fondo monetario internazionale, erano ancora cauti e prevedevano una modesta ripresa non prima del 2010. E fino alla scorsa settimana lo stesso Trichet aveva prospettato per i paesi dell'area euro un'attività economica debole per il resto dell'anno, prima di una graduale ripresa nel 2010.
La gravità della crisi, di contro sarebbe però confermata dagli ultimi dati ufficiali che mostrano un calo della produzione industriale a marzo del 4,6 per cento in Italia e dell'1,4 per cento in Francia e dalle aspettative degli economisti che prevedono per l'eurozona una contrazione tra il 2 e il 2,5 per cento nel trimestre in corso.
Per quel poco che ne capisco mi sembra che le previsioni economiche siano attendibili come quelle astrologiche. Ormai non si sa più a chi credere, a Trichet o al mago Otelma, meglio gli approfondimenti del Sole 24 ore o impratichirsi sull’influsso congiunturale di Giove su Astra? E soprattutto per quanto tempo ancora dovremo mangiare pane e cipolla e ascoltare tutti questi espertoni?
lunedì 11 maggio 2009
Vecchio e nuovi continenti, chi si scopre e chi si ricopre
Era sul Corriere di stamani: sì alla minigonna fino a settant'anni. Come riportava Maria Laura Rodotà con vari accorgimenti e suggerimenti, e rigorosamente con gambe ben depilate, a questi primi caldi afosi si può rispondere con una bella minigonna.
Da Londra, patria della minigonna, arriva anche un'altra notizia l'arrivo del caldo ha convinto le "Calendar Girls" un gruppo di donne non più giovanissime - dai 50 ai 70 anni - che si erano spogliate per beneficienza (qualche anno fa era stato fatto anche un film con "the Queen" Helen Mirren), tornano a distanza di 10 anni a mettersi a nudo. Le foto saranno scaricabili dal web.
In Australia, invece, con l'arrivo dell'autunno, le persone hanno ripreso a coprirsi, spinte soprattutto dall'esigenza di nascondere i rotoloni di grasso. Due australiani su tre sono infatti in sovrappeso, mentre un quarto della popolazione è considerata obesa. Il sovrapeso nell'emisfero australe sarà nei prossimi mesi coperto da pesanti maglioni e cappottoni e se ne tornerà a parlare solo alla fine dell'inverno (estate per noi).
L’università dell’hamburger
Non solo Happy meal o Cbo (Chicken-Bacon-Onion), da Mc Donald presto sarà possibile anche laurearsi. In Gran Bretagna infatti la multinazionale delle hamburger sta adoperandosi a istituire corsi di laurea accrediti a rilasciare diplomi e dottorati come una vera e propria università. Già da ora, i sudditi di sua Maestà, quando vengono assunti nel gruppo Mc Donald possono fare affidamento su un training on the job, cioè una formazione che i dipendenti possono usare per gli avanzamenti di carriera. Il prossimo passo a questo punto è la laurea vera e propria, possibilmente riconosciuta anche esternamente.
venerdì 8 maggio 2009
Qualcosa si muove sotto coperta
Il ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, zitto zitto, lontano dagli occhi indagatori delle telecamere e dal cuore degli italiani, dopo mesi di terroristiche apparizioni mediatiche, sta tessendo una fitta trama di giochi finanziari. Strattonato dal cavaliere che per un paio di volte l’ha trattato come un cretino, nel gioco della politica italiana del tenersi a galla, cerca amicizia con la Lega da un lato, con la finanza prodiana dall’altro, per preparare un suo qualche progetto e tenere testa al deus ex machina della finanza italiana, Cesare Geronzi, che tutto può, tutto sa, tutto fa. Nell’ottica del “ti comincio a pestare un piede e se non ti lamenti ti spezzo una caviglia” stringe patti con il presidente della banca Intesa, Giovanni Bazzoli, in un momento di congiuntura astrale con Geronzi, promettendogli un ottimo scivolo per la pensione. In sintesi il buon Giulio vorrebbe traghettare Giovanni alla presidenza dello Ior (la cassa di risparmio del Vaticano), che da tempo cerca un sostituto al banchiere del papa, Angelo Caloia, e piazzare un suo uomo di fiducia in Banca Intesa. L’operazione machiavellica è resa possibile dagli scontri interni tra le diverse correnti cattoliche (CL vs Opus Dei vs Compagnia delle Opere), e dall’abile contromossa tremontiana di sistemare l’uomo che l’Opus Dei avrebbe voluto a contare i soldi del Vaticano, Ettore Gotti Tedeschi, alla presidenza del fondo F21. L’uomo ombra di Tremonti, che però piace tanto anche alla Lega, è il neo eletto presidente della banca Popolare di Milano, Massimo Ponzellini, che Luigi Amicone in un articolo lo descrive: “Bolognese, 58 anni, veste come un blues brother e porta gli stessi occhiali (originali di François Pinton) di Onassis, il mitico magnate greco che fu compagno della Callas e marito di Jacqueline Kennedy. Viene dal giro Iri di Romano Prodi ed è stato uno dei primi italiani ad avere ruoli non secondari nelle grandi istituzioni economiche europee”. Una girandola di nomi e di posizioni che ai più risultano noiosi e lontani dal quotidiano, che però tengono i fili, e forse anche altro, del paese. Ma soprattutto sembrano dimostrare che il mercato del lavoro e dell’occupazione si muove o quantomeno fa ammuina.
Lo stato di un paese si vede dalle piccole cose
Nel Regno Unito, una catena di negozi è stata costretta ad abbassare il sovraprezzo sui reggiseno di taglia grande a seguito di una protesta on-line che nel giro di pochi giorni ha raccolto 13 mila firme. Tutto ha avuto inizio con la lettera di una 26enne al servizio clienti della catena Marks&Spencer, che lamentava ben 3,40 sterline di sovraprezzo su un reggiseno con coppe DD (che a occhio e croce dovrebbe corrispondere a tanta roba). Da questa lettera che è stata fatta girare su internet si è costituito un gruppo di pasionarie le "Bust 4 justice" (Le supertettone) che hanno definito le scelte commerciali come ingiuste, criminali e discriminanti. Marks&Spencer, soffocato dalle 26mila super tette, tramite un suo portavoce ha fatto sapere che da domani, sabato 9 maggio, tutte le taglie di reggiseno avranno lo stesso prezzo.
Fare una campagna per il contenimento dei prezzi dei reggiseno extralarge, sicuramente non porterà cambiamenti sostanziali all'economia e alle sorti di un paese, ma è comunque un segnale importante. Dimostra che il consumatore-persona ha un potere, il potere di essere ascoltato. Dimostra che il consumatore può parlare ed esprimere il suo dissenso e può essere il fautore di un cambiamento. Dimostra che la persona non è una massa informe con l'anello al naso, ma uno spirito critico pensante, parlante e agente. Anche un semplice reggiseno quindi è un valido parametro per misurare il grado di sviluppo di una società.
Fare una campagna per il contenimento dei prezzi dei reggiseno extralarge, sicuramente non porterà cambiamenti sostanziali all'economia e alle sorti di un paese, ma è comunque un segnale importante. Dimostra che il consumatore-persona ha un potere, il potere di essere ascoltato. Dimostra che il consumatore può parlare ed esprimere il suo dissenso e può essere il fautore di un cambiamento. Dimostra che la persona non è una massa informe con l'anello al naso, ma uno spirito critico pensante, parlante e agente. Anche un semplice reggiseno quindi è un valido parametro per misurare il grado di sviluppo di una società.
giovedì 7 maggio 2009
Miss Beautiful Morals
A Safwa, in Arabia Saudita, Sukaina al-Zayer, la "regina dei concorsi di bellezza" (nella foto), sta organizzando la seconda edizione di Miss Beautiful Morals. Al concorso che premierà la miss che dimostrerà alte qualità morali e una forte devozione filiale possono partecipare le donne tra i 15 e 25 anni che si sentono degne portatrici di questi valori. Le selezioni si apriranno sabato prossimo, e le quasi 200 aspiranti al titolo passeranno ben 10 settimane in una sorta di collegio-gineceo, dove seguiranno lezioni e corsi dal titolo "scopri la tua forza interiore" o "la formazione di un leader" ma anche "mamma, il paradiso è ai tuoi piedi". Ovviamente niente valutazione di lati A e B o sfilata con abiti vedo non vedo. Per la cronaca la vincitrice oltre a titolo spendibile per accaparrarsi un buon partito si porta a casa 2.600 dollari (e altri premi che non sono specificati, visto l'aria il tutto lascia supporre a una fornitura annuale di burka). Ora mi chiedo, possibile che non esista una via di mezzo tra le candidate a miss moralità completamente avvolte in lenzuola nere e i sottocoda al vento di sedicenti ballerine, attrici e veline.
Soluzioni per tempi di crisi
Il governatore della California, Arnold Terminator Schwarzenegger, ha presentato ieri uno studio sui benefici collegati all’uso della mariuana, che dovrebbe essere poi analizzato nell’ambito della discussione in corso nel suo Stato sulla legalizzazione di questa sostanza a fini “ricreativi”. La regolamentazione della cannabis, potrebbe aiutare Schwarzi a far quadrare i conti della California e al tempo stesso a rilanciare la sua popolarità. Un sondaggio realizzato infatti dal Mannheimer locale rivela che il 56 per cento degli elettori californiani è favorevole a legalizzare e tassare la marijuana per ridurre il buco nel bilancio statale. La proposta è stata salutata come una svolta storica, vorrei vedere avessero anche da lamentarsi: ai californiani non saranno messe le mani in tasca e potranno inoltre dare sfogo alle velleità agricole e giardinicole. (Nella foto, l'espressione acuta di Schwarzenegger, dopo aver testato i benefici della mariuana sull’economia del paese).
mercoledì 6 maggio 2009
La cacca è cacca.
Tutte le mattine per arrivare in redazione attraverso a piedi una di quelle che sono definite zone più bella di Roma, il centro storico. Cammino a passo svelto sui sanpietrini, attraverso piazza della minerva, poi quella del pantheon, e mi faccio divorare da alcuni vicoli bui per riemergere in fine in una piazza luminoso. Tutte le mattina attraverso la zona più costosa d’Italia, forse anche del mondo, dove gli affitti o l’acquisto di un appartamento non è destinato ai comuni mortali, ma solamente agli dei dell’olimpo economico, politico, finanziari, giudiziario, mediatico, medico, imprenditoriale. La mattina ancora vuoto dalle invasioni turistiche, il centro storico è frequentato da giovani e algide madri, che sembrano uscite da una spa, che accompagnano bambini da copertina a scuola; da piccole donne orientali che in divisa azzurra e cappottone (ma solo in inverno) accompagnano bambini biondi o castani chiari a scuola, da signore bene che si spostano mollemente in bicicletta, da uomini con codazzi di scorta e questuanti, da uomini con divisa da manager e il cellulare già all’orecchio che si infilano in macchine dove l’autista è pronto a partire appena viene chiuso lo sportello, rigorosamente quello posteriore. Una scena d’un film, che dietro alle facciate della scenografia nasconde però il mondo reale un po’ diverso, da questo olimpo.
Tante mattine in questi scorci da cartolina e da fotografare mi capita d’incrociare anche dei cani a passeggio; cani grandi, cani piccoli, cani giocattolo, che dopo una notte chiusi nelle loro belle e costosissime case, hanno esigenza di dare sfogo alle loro evacuazione corporee: cacca e pipì. I cani, e gli animali, si sa seppur addomesticati, seppur giocattolo, seppur snaturati della loro peculiarità animalesca, sono artisti anarchici, che producono le loro articolate deiezioni nell’unico punto dove è possibile richiamare l’attenzione e a volte anche i piedi. Ho incontrato accompagnatori canini, dai lineamenti e dai colori decisamente non romani (delle umili comparse nel film dell’olimpo) raccogliere con pazienza e rassegnazione la cacca appena sfornata dai loro affidati, dai loro animali pro tempo. Le loro smorfie mortificate e schifate nell’atto della raccolta e della successiva deposizione in un cassonetto amplificano la sorte di un’esistenza che forse avrebbero sperato un po’ diversa da quella di un raccatta-cacca. Altre volte ho incontrato i cani accompagnati dai loro legittimi proprietari, riconoscibili per la stessa fisionomia dell’animale che tengono al guinzaglio, e da alcuni piccoli ma non indifferenti particolari: le signore sono solite indossano qualche gioiello in pendant (pan dan, per chi non ne sa di francese, ma capisce ugualmente il senso della parola) con il collare, e la pashmina della stessa fantasia del cappotto cinofilo. Con i proprietari i cani sono forse più ispirati o devono dimostrare che la cucina gourmet è ottima per il loro tratto intestinale, quindi la massa fecale depositata è ancora più abbondante e piazzata in più bella vista. Di questi proprietari residenti nell’olimpo non ne ho mai incrociato uno che si abbassasse (fisicamente, non moralmente) a raccogliere la produzione del proprio animale, chi si volta dall’altra parte con aria pensierosa come stesse sul punto di risolvere il teorema di Fermat, chi continua a parlare al cellulare, chi fa finta di nulla come se fosse stato immobilizzato dagli alieni, chi si guarda intorno per controllare quante persone stiano assistendo alla scena, chi guarda compiaciuto e vorrebbe avere la stessa regolarità, chi parla da solo a bassa voce come per recitare una formula magica che facesse sparire tutto. Ma la cacca resta lì, perché la cacca è cacca ma per qualcuno un po’ meno.
Tante mattine in questi scorci da cartolina e da fotografare mi capita d’incrociare anche dei cani a passeggio; cani grandi, cani piccoli, cani giocattolo, che dopo una notte chiusi nelle loro belle e costosissime case, hanno esigenza di dare sfogo alle loro evacuazione corporee: cacca e pipì. I cani, e gli animali, si sa seppur addomesticati, seppur giocattolo, seppur snaturati della loro peculiarità animalesca, sono artisti anarchici, che producono le loro articolate deiezioni nell’unico punto dove è possibile richiamare l’attenzione e a volte anche i piedi. Ho incontrato accompagnatori canini, dai lineamenti e dai colori decisamente non romani (delle umili comparse nel film dell’olimpo) raccogliere con pazienza e rassegnazione la cacca appena sfornata dai loro affidati, dai loro animali pro tempo. Le loro smorfie mortificate e schifate nell’atto della raccolta e della successiva deposizione in un cassonetto amplificano la sorte di un’esistenza che forse avrebbero sperato un po’ diversa da quella di un raccatta-cacca. Altre volte ho incontrato i cani accompagnati dai loro legittimi proprietari, riconoscibili per la stessa fisionomia dell’animale che tengono al guinzaglio, e da alcuni piccoli ma non indifferenti particolari: le signore sono solite indossano qualche gioiello in pendant (pan dan, per chi non ne sa di francese, ma capisce ugualmente il senso della parola) con il collare, e la pashmina della stessa fantasia del cappotto cinofilo. Con i proprietari i cani sono forse più ispirati o devono dimostrare che la cucina gourmet è ottima per il loro tratto intestinale, quindi la massa fecale depositata è ancora più abbondante e piazzata in più bella vista. Di questi proprietari residenti nell’olimpo non ne ho mai incrociato uno che si abbassasse (fisicamente, non moralmente) a raccogliere la produzione del proprio animale, chi si volta dall’altra parte con aria pensierosa come stesse sul punto di risolvere il teorema di Fermat, chi continua a parlare al cellulare, chi fa finta di nulla come se fosse stato immobilizzato dagli alieni, chi si guarda intorno per controllare quante persone stiano assistendo alla scena, chi guarda compiaciuto e vorrebbe avere la stessa regolarità, chi parla da solo a bassa voce come per recitare una formula magica che facesse sparire tutto. Ma la cacca resta lì, perché la cacca è cacca ma per qualcuno un po’ meno.
lunedì 4 maggio 2009
A proposito di suini
Parecchio tempo fa, in tempi non sospetti, quando i maiali non erano cosi spesso chiamati in causa, durante un viaggio in auto, mi è capitato di ascoltare alla radio dell’incapacità dei suini di guardare il cielo. Il maiale per la sua conformazione ha infatti un orizzonte visivo molto limitato; per lui in pratica il mondo finisce all’altezza dei suoi occhi che all’incirca sarà un metro o poco di più dal suolo. Tutto quello che rimane sopra la sua testa è sconosciuto, mai visto. Quindi niente cieli stellati o nuvole dalle forme buffe.
Di contro gli uomini per la loro conformazione potrebbero guardare il cielo e anche oltre, esplorare spazi mai visti, e trovare come diceva un filosofo oltre che il cielo stellato sopra di sé anche la legge morale in sé.
Di contro gli uomini per la loro conformazione potrebbero guardare il cielo e anche oltre, esplorare spazi mai visti, e trovare come diceva un filosofo oltre che il cielo stellato sopra di sé anche la legge morale in sé.
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