martedì 26 maggio 2009

Le fasi dell'economia: la bolla dei tulipani

Nel 1600 in Olanda il bulbo del tulipano era considerato un vero e proprio oggetto di lusso. Ne esistevano centinaia di tipi, che producevano fiori dai colori rarissimi, frutto di particolari ibridi e incroci. Nel paese si scatenò una vera e propria gara fra i membri della classe media per superarsi nel possesso dei fiori più rari, tanto che i prezzi dei bulbi arrivarono a livelli astronomici. Ebbe così inizio la “tulipanomania”: la prima bolla speculativa documentata nella storia del capitalismo.
Nel 1623, quando il reddito medio annuo di un olandese era di 150 fiorini, un bulbo di tulipano poteva arrivare a costare anche mille fiorini. Nel 1635 fu registrata una vendita record per un bulbo di Semper Augustus che fu venduto a Haarlem per 6000 fiorini. Un anno più tardi, nel 1636, i tulipani iniziarono ad essere scambiati nelle borse valori di numerose città olandesi. Ciò incoraggiò la speculazione, tanto che molti vendevano le proprie case, o le terre, per acquistare tulipani.
Alcuni commercianti vendevano bulbi che erano stati appena piantati o quelli che ancora dovevano esserlo. In pratica, dei futures sui tulipani. Un editto statale cercò di por fine a questa speculazione, vietando il cosiddetto “commercio del vento”, ma venne del tutto ignorato.
Nel febbraio del 1637 i prezzi iniziarono a scendere. Si diffuse allora il panico, perché tutti capirono d’un tratto che pagare un tulipano come una casa a tre piani era pura follia. Tutti gli investitori cercarono di vendere i propri bulbi, facendo precipitare ancor più i prezzi. Migliaia di speculatori si ritrovarono così sul lastrico. Il governo cercò d’intervenire per trovare accordi tra i privati, ma alla fine furono i giudici a decidere: i debiti non erano esigibili, perché la speculazione sui bulbi era come un gioco d’azzardo.
Il mondo da allora è molto cambiato, ma il principio alla base di quella prima, lontana bolla finanziaria, è lo stesso che ha caratterizzato il crollo dei mercati nei mesi scorsi: prezzi gonfiati per anni e, d’un tratto, vendita nel panico.

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