venerdì 8 maggio 2009

Lo stato di un paese si vede dalle piccole cose


Nel Regno Unito, una catena di negozi è stata costretta ad abbassare il sovraprezzo sui reggiseno di taglia grande a seguito di una protesta on-line che nel giro di pochi giorni ha raccolto 13 mila firme. Tutto ha avuto inizio con la lettera di una 26enne al servizio clienti della catena Marks&Spencer, che lamentava ben 3,40 sterline di sovraprezzo su un reggiseno con coppe DD (che a occhio e croce dovrebbe corrispondere a tanta roba). Da questa lettera che è stata fatta girare su internet si è costituito un gruppo di pasionarie le "Bust 4 justice" (Le supertettone) che hanno definito le scelte commerciali come ingiuste, criminali e discriminanti. Marks&Spencer, soffocato dalle 26mila super tette, tramite un suo portavoce ha fatto sapere che da domani, sabato 9 maggio, tutte le taglie di reggiseno avranno lo stesso prezzo.

Fare una campagna per il contenimento dei prezzi dei reggiseno extralarge, sicuramente non porterà cambiamenti sostanziali all'economia e alle sorti di un paese, ma è comunque un segnale importante. Dimostra che il consumatore-persona ha un potere, il potere di essere ascoltato. Dimostra che il consumatore può parlare ed esprimere il suo dissenso e può essere il fautore di un cambiamento. Dimostra che la persona non è una massa informe con l'anello al naso, ma uno spirito critico pensante, parlante e agente. Anche un semplice reggiseno quindi è un valido parametro per misurare il grado di sviluppo di una società.

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