lunedì 18 maggio 2009

Staremo tutti meglio

Governo e regioni stanno ragionando sull’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè di quei servizi medici-sanitari che devono essere garantiti a tutti. Ovviamente è cosa nota che i conti della sanità sono in rosso. Non c’è federalismo che tenga, le regioni, anche quelle virtuose, fanno fatica “ad arrivare a fine mese”. In più la famosa coperta, quella che se si tira da una parte lascia i piedi al freddo, è sempre troppo corta. Ed è così che se le regioni chiedono, per il patto della salute 2010-2012, 7 miliardi in più per la sanità, il governo è disposto a tirarne fuori dal portafoglio solo 4,5. I nuovi Lea saranno quindi, come è facile dedurre da questa lunga premessa, all’insegna del risparmio; anche se, il governo ha come obiettivo ottimizzare l’erogazione dei servizi: dare cioè migliori servizi e risparmiare 2 miliardi di euro.

Ci saranno infatti alcuni stralci, formula elegante per dire ora saranno ca…. per tutti.
Ad esempio certe analisi di laboratorio, particolari interventi di radiologia, e alcune protesi non saranno più contemplati nei Lea. Diverse prestazioni dall’ospedale saranno trasferite in ambulatorio, trasferimento che oltre all’inevitabile risparmio su eventuali ricoveri, farà cassa, costringendo il paziente a pagare un ticket sulla specialistica (36 euro).

E cosa dire, di un paese che ha una natalità pari a quella dei koala in cattività? Anche le quasi-mamme o le vorrei-fare-un-figlio incorreranno in questa sanatoria sanitaria: saranno garantite solo i controlli di routine fase per fase, il test Hiv, i corsi pre-parto e una visita dopo parto. Tutto il resto dall’amniocentesi in poi - per venire in contro alla donna - sarà a pagamento.

Non si salverà neppure chi ha mal di denti. La cura gratuita delle prestazioni base sarà garantita solo alle categorie fragili: pazienti da 0 a 14 anni, malati affetti da patologie rare e che senza cure dentarie potrebbero aggravarsi, e chi è in difficoltà economica – che deve essere certificata dall’Isee -.

Insomma, come diceva qualcuno, la soluzione potrebbe essere sposarsi con un ricco ereditiere/ una ricca ereditiera, o se non si trova nessuno disposto a sì tanto sacrificio, non ammalarsi.

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